Il leader dei deputati progressisti, Hakeem Jeffries, critica aspramente il Big Beautiful Bill di Trump, accusandolo di contenere misure impopolari come i tagli ai sussidi per i meno abbienti: questa legge sarà decisiva per le aspirazioni elettorali dei democratici alle midterm del 2026. Anche Elon Musk considera questa legge come una potenziale condanna per i repubblicani, ma per ragioni opposte, sostenendo che l’eccesso di spesa pubblica porterà a un aumento insostenibile del debito federale, già molto elevato.
La legge di bilancio, approvata dal Senato e attualmente in fase di revisione da parte della Camera, sebbene metta a rischio le finanze pubbliche e presenti numerose ingiustizie che colpiranno i più vulnerabili, ha il potenziale di attrarre il favore degli elettori tradizionali del presidente: l’America “affluente”, in particolare il ceto medio bianco e alcuni segmenti della classe operaia a basso reddito, beneficeranno soprattutto dei tagli fiscali.
Mance e straordinari
È stata confermata la riduzione delle aliquote fiscali introdotte durante il primo mandato di Trump, ora in fase di scadenza. I benefici fiscali riguarderanno un’ampia fascia della popolazione, ma in modo marcato i più abbienti: chi guadagna 200 mila dollari potrà risparmiare fino a 12.500 dollari all’anno in tasse, mentre chi ha un reddito inferiore ai 35 mila dollari avrà solo un vantaggio ridotto a 150 dollari. Tuttavia, Trump ha trovato un modo per accontentare anche i contribuenti a basso reddito, esentando da tasse le mance ricevute da lavoratori di ristoranti e alberghi fino a un massimo di 25.000 dollari l’anno per chi guadagna fino a 150.000 dollari, e rimuovendo la tassazione sulle ore di straordinario fino a 12.500 dollari l’anno.
Il buco nero dei conti
Allo stesso tempo, la legge di bilancio prevede significative riduzioni nel welfare, con un focus particolare sul Medicaid, che subirà una perdita di quasi mille miliardi di dollari nei prossimi dieci anni. Secondo stime del Congressional Budget Office (Cbo), saranno circa 12 milioni gli americani a basso reddito a non avere più accesso all’assistenza sanitaria entro il 2034. Nonostante tali riduzioni, l’impatto finanziario complessivo di questa manovra porterà a un incremento del debito pubblico di 3.300 miliardi di dollari, che potrebbe portare il debito complessivo a circa 40.000 miliardi, ovvero il 150% del PIL. Trump respinge l’idea che la sua legge aumenterà il deficit e il debito, affermando invece che il Cbo non tiene conto dell’accelerazione economica prevista, con stime di crescita tra il 6% e il 9% annue, che nessun economista serio supporta. L’economia statunitense, intanto, sta rallentando, con il rischio di una recessione imminente.
Le preoccupazioni circa il deterioramento dei conti pubblici non sono sollevate solo da Elon Musk e dai democratici, ma anche dal Senato, che ha approvato una versione della legge con un deficit superiore di mille miliardi rispetto a quella inizialmente presentata alla Camera. Repubblicani rigoristi come Chip Roy e Keith Self sono in aperta ribellione, con Self che ha definito la legge come “fiscalmente criminale”. Inoltre, il governo stesso ha richiesto un aumento del tetto del debito pubblico di 4.000 miliardi, con altri mille aggiunti dal Senato.
Difesa e migranti
La nuova legge prevede un incremento di 150 miliardi di dollari in dieci anni per contrastare l’immigrazione clandestina: 46 miliardi per terminare il muro al confine messicano, 45 miliardi per i centri di detenzione, 30 miliardi per aumentare il personale dell’Ice e circa 15 miliardi per finanziare campagne anti-clandestinità a livello statale. Inoltre, si prevedono 157 miliardi in più per il Pentagono, inclusi fondi per la protezione antimissile e la flotta della Marina. Mentre ci sono incentivi anche per la produzione di energia, la maggior parte di questi va all’industria petrolifera e del carbone, e i finanziamenti per energie rinnovabili sono stati drasticamente ridotti e azzerati entro il 2028.
Tagli al welfare
I 71 milioni di americani poveri coperti dal Medicaid subiranno una netta diminuzione a causa dei tagli ai fondi statali e dell’introduzione di nuovi requisiti, come l’obbligo di lavorare o fare volontariato per almeno 80 ore al mese se non disabili, e la necessità di ripetere le procedure di arruolamento ogni sei mesi anziché annualmente. Tagli anche ai sussidi alimentari, beneficiando 42 milioni di americani: sono stati introdotti requisiti lavorativi minimi per coloro che non sono disabili e hanno meno di 65 anni, e una parte della spesa, attualmente a carico del governo federale, sarà trasferita agli stati, a meno che non si mantenga un tasso di errore inferiore al 6% nella distribuzione dei buoni pasto.
Queste modifiche sollevano preoccupazioni circa l’aumento della povertà e il possibile aggravamento delle disuguaglianze sociali in America, mentre la polarizzazione politica continua a crescere sempre di più tra le varie fazioni e gruppi d’interesse. Questo scenario richiede attenzione e analisi continua, riporta Attuale.