La nascita di un bambino da un embrione di oltre 30 anni

02.08.2025 17:15
La nascita di un bambino da un embrione di oltre 30 anni

Record di una gravidanza con embrioni congelati da 31 anni

La settimana scorsa, una coppia statunitense ha dato alla luce un bambino che ha probabilmente stabilito un record, poiché si tratta del primo caso documentato di una gravidanza riuscita grazie a un embrione rimasto congelato per un periodo così prolungato: quasi 31 anni, dal 1994. Questo dato non è tuttavia così sorprendente, considerando che il precedente record apparteneva a due gemelli nati nel 2022 da un embrione congelato nel 1992, quindi trent’anni fa, riporta Attuale.

Lindsey e Tim Pierce, rispettivamente di 35 e 34 anni, risiedono in Ohio e si sono sottoposti a una serie di trattamenti di fecondazione assistita dopo sette anni di tentativi infruttuosi di concepire un figlio. Negli Stati Uniti, esiste la possibilità di donare embrioni congelati, sebbene sia estremamente raro farlo con embrioni di così vecchia data. L’embrione che hanno ricevuto è stato donato attraverso una procedura che nel paese è nota come “adozione di embrioni”, praticata da cliniche e agenzie che, per motivi religiosi, si rifiutano di distruggere gli embrioni congelati.

La donatrice dell’embrione, Linda Archerd, ha 62 anni ed è stata soggetta a una fecondazione in vitro nel 1994, una pratica innovativa all’epoca. Lei e suo marito avevano creato quattro embrioni, di cui uno fu impiantato e portò alla nascita della loro figlia. Gli altri tre furono congelati con l’intento di poter avere ulteriori figli, un progetto che poi abbandonò.

Dopo la separazione dal marito e l’arrivo della menopausa, Archerd continuava a pagare circa mille dollari all’anno per la conservazione degli embrioni, pur non desiderando né distruggerli né donarli alla ricerca scientifica o a famiglie in modo anonimo. Voleva vedere nascondere i potenziali bambini, ritenendoli «fratelli di mia figlia».

Archerd si rivolse quindi a un’agenzia cristiana, la Nightlight Christian Adoptions, specializzata in “adozioni di embrioni” basate sulla convinzione che la vita inizi con il concepimento, conferendo quindi diritti di esistenza agli embrioni. Questa agenzia, sebbene non sia l’unica negli Stati Uniti a mettere in contatto donatori di embrioni con coppie in cerca, è stata l’unica disposta ad accettare embrioni congelati per un così lungo periodo. La riluttanza generale è dovuta al timore che le tecniche di congelamento degli anni ’90 non fossero affidabili e alla convinzione che la gravidanza possa essere più difficile con embrioni più vecchi.

Gli embrioni di Archerd furono inseriti in un programma specifico dell’agenzia, dedicato a embrioni più difficili da donare. I Pierce, dopo anni di tentativi di concepimento, si considerarono un caso più complicato rispetto ad altri e scelsero di partecipare a quel programma. «Pensammo che fosse folle», ha dichiarato Lindsey, «non sapevamo neppure che riuscissero a congelare embrioni così tanto tempo fa».

Anche la clinica selezionata dai Pierce per la fecondazione assistita, la Rejoice Fertility, è di ispirazione cristiana. Il dottor John Gordon, responsabile dell’impianto dell’embrione, è fortemente impegnato nella causa di ridurre il numero di embrioni conservati negli Stati Uniti, poiché sostiene che questa situazione pesi sulla propria coscienza. Per questo motivo, non ha esitato a procedere con l’impianto di un embrione tanto datato, al contrario di quanto avrebbero fatto molti altri. È nella stessa clinica che è stato impiantato l’embrione di trent’anni da cui sono nati i due gemelli nel 2022.

Secondo gli esperti, negli Stati Uniti si stima che ci siano circa un milione e mezzo di embrioni congelati. La clinica ha comunicato che gli embrioni di Archerd erano conservati con tecniche obsolete, il che ha reso il processo di scongelamento particolarmente delicato. Nonostante il successo dello scongelamento, uno dei tre embrioni non è riuscito a svilupparsi, pertanto ne sono stati impiantati due, di cui uno ha progredito e si è trasformato in feto.

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