Xi e Putin si incontrano (di nuovo) nel vertice “anti-Nato”

04.07.2024
Xi e Putin si incontrano (di nuovo) nel vertice "anti-Nato"
Xi e Putin si incontrano (di nuovo) nel vertice "anti-Nato"

I due leader si danno appuntamento ad Astana, in Kazakistan, dove si aprono i lavori del vertice dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (Sco), che conta oltre la metà della popolazione e un terzo del Pil mondiale

Astana è in questi giorni una città blindata. Nella capitale del Kazakistan, dove il 3 e il 4 luglio si svolge il vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (Sco), va in scena l’ennesimo vertice “anti-Nato”. E tra i presenti, ci sono sempre loro: Vladimir Putin e Xi Jinping, che vogliono rafforzare le basi di un nuovo ordine multipolare, non più a trazione statunitense.

L’incontro tra Xi e Putin: cosa si diranno i due leader?

Il presidente russo e l’omologo cinese si incontreranno anche qui, dopo il faccia a faccia avuto a Pechino lo scorso maggio. Cosa ne uscirà dell’ennesima stretta di mano tra Xi e Putin? Verrà confermata la “partnership senza limiti” siglata poche settimane prima dall’inizio della guerra in Ucraina oppure ci sarà uno scambio di formali impegni? Perché nell’arco di due mesi dal loro ultimo incontro, le relazioni tra i due leader sono un po’ più tese, nonostante i vani tentativi di celarlo.

Xi non ha certamente apprezzato le ultime mosse di Putin, che è recentemente andato a Pyongyang dove ha firmato con il leader nordcoreano Kim Jong-un un patto di reciproco sostegno militare in caso di aggressione. Una firma servita al maresciallo Kim per affermare che il leader russo è il suo “alleato più onesto e fidato”, dimenticandosi però che la sua economia dipende in gran parte dalla Cina. E non solo. Xi guarda con preoccupazione lo sviluppo del programma missilistico e nucleare di Kim, che ora gode dell’appoggio di Putin. 

Il vertice apre le porte alla Bielorussia

Ma perché un vertice “regionale” preoccupa gli Stati Uniti e la Nato? Il forum internazionale della Sco, organizzazione fondata da Cina e Russia nel 2001 ed erede della Shanghai Five, oggi è la più grande organizzazione regionale per copertura geografica e popolazione coinvolta. Attualmente comprende anche India, Pakistan, Iran, Kazakistan, Kyrgyzistan, Tajikistan, Uzbekistan, ma riunisce diversi paesi osservatori, tra cui la Turchia, Mongolia e Afghanistan.  

Il summit di quest’anno, dopo l’ingresso di Iran (2023), India e Pakistan (2017), va verso un ulteriore allargamento, questa volta con le porte spalancate alla Bielorussia. L’atteso ingresso della Bielorussia, che porterà la Sco ad avere 10 membri, è un’altra mossa di Pechino e Mosca per trasformare il gruppo da un blocco di sicurezza regionale a un contrappeso geopolitico per le istituzioni occidentali guidate da Usa e alleati. 

Putin in Kazakistan

Nato come organizzazione per discutere di sicurezza regionale, volta alla sicurezza dei confini in Asia centrale contro “terrorismo, separatismo ed estremismo” dopo il crollo dell’Unione Sovietica, negli anni l’organizzazione è cresciuta e ha allargato il dialogo ad altri settori, come la cooperazione economica, scientifica e culturale. In questo modo è diventata un’alternativa e un’attrattiva per i paesi del Sud Globale. Tutto nel nome dell’ambizione condivisa della Cina e della Russia di contrastare l'”egemonia” statunitense. 

Quali sono i diversi interessi di Russia e Cina?

Ma l’orientamento sempre più antioccidentale del blocco starebbe motivo di disagio tra i Paesi membri che vogliono mantenere comunque buoni rapporti con l’Occidente. Gli interessi sono troppo distanti, complici i contenziosi storici tra Cina e India e tra Pakistan e India e la folta composizione che arriva a includere al suo interno circa la 40 per cento della popolazione e un terzo del Pil mondiale.

Oggi, la Sco serve a Pechino per proiettare l’influenza cinese nel cosiddetto Sud Globale e garantire la sicurezza regionale in nome dei buoni affari con i paesi dell’Asia centrale(proprio nella capitale kazaka, dieci anni fa, Xi aveva lanciato la Belt and Road Initiative, la nuova Via della Seta). Per Mosca, invece, l’organizzazione serva a dimostrare che il paese non è completamente isolato a livello internazionale. 

Con il summit di Astana si concluderà la presidenza annuale del Kazakistan, che passerà nelle mani della Cina fino a luglio del 2025. Un passaggio di consegne celebrato da Xi con il sostegno mostrato al presidente kazako Kasym-Jomart Tokayev per l’adesione del Kazakistan al blocco dei Brics.

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