È la nuova variante Kp.3 a spingere l’avanza del virus anche in estate. Il virus del Covid-19 “è camaleontico e si caratterizza proprio per la sua capacità di mutare”, spiega il virologo Pregliasco
Se non proprio un’ondata estiva, sicuramente una risalita da non sottovalutare. Al 17 di luglio, i contagi da Covid-19 hanno fatto registrare un balzo di oltre il 60 per cento rispetto alla settimana precedente. “Il Covid19 uccide ancora una media di 1700 persone a livello globale ogni settimana”, ha ricordato negli scorsi giorni il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus.
In Italia, i nuovi casi sfiorano i 9mila (8.942) e i decessi sono stati 40 (33 la settimana precedente) con un tasso di positività che sale all’11, 2 per cento. In leggero aumento anche l’indice di trasmissibilità (Rt), che si attesta all’1.20, secondo quanto emerge dal monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di Sanità e Ministero della Salute riferito agli ultimi dati disponibili del 17 luglio.
I dati preliminari di giugno 2024 evidenziano una crescita della variante Kp.3, discendente a sua volta dalla JN.1. A giugno, oltre il 40 per cento delle sequenze di virus sono risultate attribuibili alla Kp.3, contro il 24 per cento del mese di maggio.
Ed è proprio questa variante a spingere l’avanza del virus in estate. Il virus del Covid-19 “è camaleontico e si caratterizza proprio per la sua capacità di mutare”, ma a differenza dei virus influenzali le varianti di Covid si sviluppano molto più frequentemente, circa ogni 4 o 6 mesi”, spiega il virologo Fabrizio Pregliasco.
Inoltre, il virus del Covid non è stagionale, per cui le mutazioni non dipendono dalle condizioni climatiche. Non va dimenticato poi come la maggior propensione a partecipare ad eventi affollati in estate sia un fattore fondamentale per la trasmissione del virus.
“La Kp3 di Covid, ora dominante in Italia, appartiene alla famiglia di varianti Omicron, che, in generale, è meno patogena”, ricorda Pregliasco. “La severità dei sintomi è tendenzialmente inferiore rispetto alle prime varianti del virus i più fragili. La popolazione inoltre ora gode di un’immunità ibrida, dovuta sia alle infezioni contratte in precedenza sia alla vaccinazione. Un’immunità che offre una certa protezione, anche se non totale”. Tra i sintomi ritroviamo la presenza di febbre, i dolori alla testa, alla gola e muscolari, oltre alle difficoltà respiratorie e alla perdita di gusto e olfatto che più spaventavano nella fase della pandemia.
Ora “siamo in una fase di convivenza con il Covid-19, che richiede attenzione e buon senso”, spiega l’esperto. “Riconoscere i sintomi della nuova variante Kp3, adottare misure preventive e seguire le raccomandazioni vaccinali può aiutare a ridurre il rischio di infezione e soprattutto proteggere le persone più vulnerabili” .