Settimana mondiale dell’acqua: 2,1 miliardi di persone senza accesso a acqua potabile sicura

26.08.2025 13:35
Settimana mondiale dell'acqua: 2,1 miliardi di persone senza accesso a acqua potabile sicura

Accesso all’acqua potabile: gravi disparità persistono a livello globale

Nonostante i progressi compiuti dal 2015, 1 persona su 4 – ovvero 2,1 miliardi di persone in tutto il mondo – non ha ancora accesso ad acqua potabile gestita in modo sicuro, mentre 106 milioni bevono direttamente da fonti di superficie non trattate. Inoltre, 3,4 miliardi di persone non hanno ancora accesso a impianti igienici di base, tra cui 354 milioni praticano la defecazione all’aperto. Anche 1,7 miliardi di persone non dispongono ancora di impianti idrici. Questi dati emergono dal nuovo rapporto “Progress on household drinking water, sanitation and hygiene 2000 – 2024”, pubblicato in occasione della Settimana mondiale dell’Acqua (24-28 agosto), riporta Attuale.

Nonostante alcuni progressi, le disparità restano significative, con le persone che vivono nei paesi a basso reddito, in contesti fragili e nelle comunità rurali a subire le maggiori difficoltà. Le statistiche rivelano che, sebbene la copertura dell’acqua potabile gestita in modo sicuro sia aumentata dal 50% al 60% tra il 2015 e il 2024, ciò non basta a colmare il divario esistente. Le molteplici vulnerabilità delle comunità più emarginate le espongono a malattie e a una maggiore esclusione sociale.

Il rapporto sottolinea ulteriormente che le persone nei paesi meno sviluppati hanno una probabilità più che doppia di non avere accesso a servizi di base per l’acqua potabile e più di tre volte maggiore di non avere accesso a impianti igienici. In contesti fragili, la copertura di acqua potabile gestita in modo sicuro è inferiore di 38 punti percentuali rispetto ad altri paesi, segnando una netta disparità.

Parlando di buone notizie, emerge che la copertura degli impianti idrici di base è passata dal 52% al 71%, mentre nelle aree urbane la situazione rimane stagnante. Dati provenienti da 70 paesi rivelano che, sebbene molte donne e ragazze adolescenti abbiano accesso a prodotti per l’igiene mestruale, non dispongono di una quantità sufficiente per garantire cambi regolari. Le adolescenti tra i 15 e i 19 anni mostrano una minore partecipazione ad attività come scuola e lavoro durante il ciclo mestruale.

La responsabilità della raccolta dell’acqua ricade principalmente su donne e ragazze, molte delle quali nei paesi dell’Africa subsahariana e dell’Asia centrale e meridionale dedicano più di 30 minuti al giorno a questa attività. Il dottor Ruediger Krech, direttore ad interim del Dipartimento Ambiente, cambiamenti climatici e salute dell’OMS, ha affermato: “L’acqua e i servizi igienici non sono privilegi, ma diritti umani fondamentali. Dobbiamo accelerare gli interventi, soprattutto a favore delle comunità più emarginate, se vogliamo mantenere la nostra promessa di raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile entro il 2030.”

Inoltre, Cecilia Scharp, Direttrice per Acqua e servizi igienici dell’UNICEF, ha messo in evidenza che “quando i bambini non hanno accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici, la loro salute, la loro istruzione e il loro futuro sono a rischio. Le disuguaglianze sono particolarmente evidenti per le ragazze.” Ha concluso esprimendo che “al ritmo attuale, la promessa di acqua potabile e servizi igienici per ogni bambino sta diventando sempre più irraggiungibile, ricordandoci che dobbiamo agire più rapidamente e con maggiore coraggio per raggiungere coloro che ne hanno più bisogno.”

1 Comments

  1. Ma dai, 2,1 miliardi di persone senza acqua potabile è una cosa incredibile! In un’epoca in cui abbiamo tutto, ci sono ancora così tante disuguaglianze? In Italia spesso ci lamentiamo per sciocchezze, ma c’è chi lotta per un sorso d’acqua… è vergognoso! Dobbiamo fare di più per aiutare chi è in questa situazione.

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