Lituania smaschera rete di elusione delle sanzioni verso la Russia

26.08.2025 16:20
Lituania smaschera rete di elusione delle sanzioni verso la Russia
Lituania smaschera rete di elusione delle sanzioni verso la Russia

Il 25 agosto 2025 la Criminalinė Muitinės Tarnyba (CST) della Lituania ha annunciato di aver smantellato un’organizzazione che cercava di aggirare le restrizioni imposte contro la Russia. Secondo le autorità, una società con sede a Kaunas operava sotto la copertura di un’impresa fittizia in Portogallo, tentando di inviare verso Mosca sofisticati impianti per la purificazione industriale dell’acqua. L’operazione è stata condotta in stretta collaborazione con Eurojust, Europol e le forze dell’ordine di Portogallo e Bulgaria, che hanno effettuato sequestri e perquisizioni coordinate.

Arresti, sequestri e collegamenti internazionali

Le autorità lituane hanno arrestato 11 persone e sequestrato diverse tonnellate di apparecchiature destinate a progetti russi. Tre camion carichi di filtri, membrane, pompe e componenti, dal valore complessivo superiore a 2 milioni di euro, sono stati intercettati: uno a Kaunas, un altro al confine tra Lituania e Polonia e il terzo in Bulgaria. Perquisizioni sono state condotte anche in Portogallo, presso il destinatario fittizio delle forniture, e in Bulgaria, in un terminale merci che custodiva parte della produzione della società coinvolta.

Lituania e Baltici in prima linea sul rispetto delle sanzioni

Il caso conferma la linea dura adottata da Vilnius sul rispetto delle restrizioni contro Mosca. La Lituania si distingue per l’impegno costante nella prevenzione di nuove rotte di contrabbando e nel controllo delle misure punitive, a differenza di altri Stati membri che si limitano a un’adesione formale. Solo poche settimane fa, in Lettonia, la procura ha accusato i dirigenti della società SIA Arta-F di aver fornito materiali tessili e accessori per uniformi militari russe per un valore superiore a 6 milioni di euro.

Iniziative europee e globali contro l’elusione

Le autorità baltiche non sono sole. All’inizio del 2023 il governo dei Paesi Bassi ha segnalato un aumento delle tattiche elusive russe, lanciando una piattaforma analitica per monitorare flussi commerciali sospetti. Francia e Germania si sono unite presto all’iniziativa. Nel Regno Unito, è stato istituito l’Office of Trade Sanctions Implementation (OTSI), con il compito di indagare e sanzionare le violazioni. Negli Stati Uniti, le agenzie di intelligence aggiornano regolarmente le liste nere e monitorano i flussi di componenti ad alta tecnologia, inviando avvertimenti a Paesi come la Cina. Giappone e Corea del Sud hanno intensificato i controlli sull’export di semiconduttori e beni a duplice uso, mentre Stati come Kazakistan, Armenia e Georgia si sono trasformati in hub di transito per merci dirette verso la Russia.

Pressioni politiche e futuro delle sanzioni

Il presidente francese Emmanuel Macron e il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj hanno ribadito la necessità di rafforzare le sanzioni in caso di fallimento dei negoziati con Mosca. In ogni scenario, il rafforzamento dei meccanismi di controllo resta cruciale per garantire l’efficacia delle misure restrittive. La rete smantellata in Lituania mostra come la sorveglianza costante e la cooperazione internazionale siano strumenti indispensabili per limitare la capacità russa di accedere a tecnologie e risorse vitali.

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