Morte di Stefano Benni: Addio a un Maestro della Letteratura Italiana
Stefano Benni, celebre autore e innovatore del panorama letterario italiano, è scomparso ieri a Bologna all’età di 78 anni, dopo una lunga malattia che lo aveva costretto a vivere nella casa di riposo per artisti Lyda Borelli, riporta Attuale. Nato il 12 agosto 1947, Benni aveva un legame complesso con la città emiliana, ma aveva trascorso gran parte della sua infanzia sugli Appennini, a Monzuno, un’esperienza che influenzò profondamente la sua opera letteraria. Il suo famoso racconto su una brioche, la ‘Luisona’, divenne la quintessenza del suo primo libro ‘Bar Sport’, pubblicato nel 1976 e adattato al cinema trent’anni dopo.
Cominciando la sua carriera come giornalista per ‘il Resto del Carlino’, Benni ha collaborato con varie testate, cimentandosi nella scrittura satirica. Ha lasciato un’impronta indelebile con opere come ‘La compagnia dei celestini’, tradotto in trenta lingue, e ‘Achille piè veloce’, che riflettono un’analisi incisiva della realtà contemporanea, caratterizzata da un mix di umorismo e critica sociale. La sua scrittura si distingue per l’uso di giochi di parole, parodie e neologismi, contribuendo a creare un linguaggio unico nella letteratura italiana.
Benni non si è limitato alla scrittura: è stato drammaturgo, regista e sceneggiatore, e ha collaborato con diversi artisti, tra cui Nick Cave. La sua opera è sempre stata segnata da un forte impegno civile, come dimostrano le sue battute per il programma di Beppe Grillo, che causarono non poche controversie. Nonostante alcuni fallimenti cinematografici, il suo talento ha brillato principalmente nel teatro, con adattamenti di successo delle sue opere come ‘Il bar sotto il mare’. Il sodalizio artistico con Angela Finocchiaro ha prodotto alcuni dei testi più memorabili della scena teatrale contemporanea, tra cui ‘La misteriosa scomparsa della signorina W’.
Nel 2012, Benni ha anche diretto uno spettacolo al festival di Spoleto, ‘Le Beatrici’, consolidando il suo contributo al teatro italiano. Ha mantenuto un legame stretto con la letteratura francese, in particolare con Daniel Pennac, al quale ha dedicato tempo e passione, contribuendo alla traduzione delle opere del celebre autore.
Ieri, Niclas, il figlio di Benni, ha condiviso un messaggio su Facebook, invitando le persone a riscoprire i racconti del padre leggendo a voce alta, iniziando magari dalla storia della ‘pastona bianca e nera’, che rimane un simbolo della creatività e del genio di un autore che ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura italiana.