Proteste in Francia: Il governo Bayrou crolla mentre i manifestanti bloccano il paese
Il 10 settembre 2025, la Francia è stata scossa da manifestazioni di massa che hanno portato a disordini in tutto il paese. I partecipanti, molti dei quali giovani e con un alto livello di istruzione, si sono uniti sotto lo slogan “bloquons tout” (“blocchiamo tutto”), per esprimere il loro malcontento verso il governo e il premier dimissionario François Bayrou, la cui leadership è stata messa in discussione da episodi recenti. Decine di arresti sono già stati effettuati durante le proteste, riporta Attuale.
Le manifestazioni sono scoppiate in risposta alle dimissioni di Bayrou, avvenute dopo forti critiche parlamentari. La richiesta di Bayrou di aumentare le ore di lavoro dei cittadini, anche durante le festività, ha intensificato la rabbia popolare, già presente a causa delle crescenti disuguaglianze economiche e sociali. Nonostante le dimissioni del premier, i manifestanti non sembrano intenzionati a placarsi e hanno stretto le maglie delle loro proteste, mirando ora al presidente Emmanuel Macron, percepito come il simbolo di un sistema obsoleto e oppressivo.
La protesta attuale si distingue dal movimento dei gilet gialli, pur richiamando alcune similitudini. Infatti, sebbene non vi sia un leader ben definito, gruppi come Les Essentiels e figure come l’attivista Julien Marissiaux stanno guadagnando visibilità. Marissiaux ha dichiarato: “Oggi in Francia la gente soffre, grida. Vogliamo porre fine a questo sistema”. I manifestanti, alcuni dei quali già in azione su strade e treni, vedono in Macron un bersaglio da abbattere e aspirano a una nuova Francia, libera dai vincoli delle attuali elite politiche e sindacali.
La reazione al movimento è variegata. Mentre il Rassemblement National di Marine Le Pen ha espresso un supporto ideale, il partito teme per l’ordine pubblico e preferisce le urne, riservandosi un approccio più moderato. Al contrario, Jean-Luc Mélenchon e la sua sinistra radicale abbracciano lo spirito di protesta, vedendo nel successo delle mobilitazioni odierne un’opportunità per rafforzare la loro posizione politica. “Il mio destino politico dipende dal successo della mobilitazione di oggi”, ha affermato Mélenchon, cercando di incanalare l’energia popolare verso un obiettivo comune.
Secondo una ricerca della Fondation Jean-Jaurès, meno di un terzo dei partecipanti alle attuali manifestazioni ha preso parte al movimento dei gilet gialli, suggerendo una diversificazione del profilo degli attivisti. Questo nuovo movimento appare più giovane e più orientato a sinistra rispetto al suo predecessore, con un crescente numero di universitari e professionisti coinvolti.
In sintesi, le manifestazioni odierne in Francia rappresentano non solo una risposta immediata alla crisi politica, ma anche un tentativo di reimmaginare il futuro della società francese. Con le tensioni che continuano a crescere, il paese si trova di fronte a un bivio critico, che potrebbe determinare l’orientamento politico nei prossimi anni.