Israele sotto accusa dopo dell’operazione fallita contro Hamas
TEL AVIV – Il tentativo di Israele di eliminare Khaled Meshal, leader di Hamas, si è concluso senza successi significativi. Il governo qatariota ha dichiarato che non ci sono più speranze per il ritorno degli ostaggi e che tutti i leader di Hamas nel Golfo stanno avvicinandosi all’emirato di Doha. Nel frattempo, un coro di critiche si alza nei corridoi della Difesa israeliana, dove i generali dell’Aviazione militare avevano già sollevato dubbi sull’efficacia dell’operazione. «Speravamo che andasse meglio», ha dichiarato un anonimo fonte militare, che ha confermato l’assenza di risultati tangibili. Anche se sei leader di Hamas sono stati uccisi, il raid non ha avuto l’impatto sperato. «Siamo riusciti a incutere paura nei cuori dei leader politici di Hamas», ha riconosciuto un ufficiale.
Le comunicazioni dei terroristi colpiti sembrano confermare l’incapacità di Hamas di rispondere efficacemente a questa operazione. La morte avvenuta di Ismail Haniyeh in Iran, avvenuta nel luglio 2024, richiama l’attenzione sulla necessità di comunicazioni più precise. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ammesso il fallimento dell’operazione e ha dedicato un lungomare a Donald Trump, evidenziando il suo legame con gli Stati Uniti come principale alleato. Netanyahu ha sottolineato l’intento di trattare gli Houthi nello stesso modo in cui è stato affrontato Hamas, sollevando interrogativi sulla coerenza delle politiche israeliane.
Accuse si sono levate anche contro il Mossad, accusato di aver fornito indicazioni errate, non considerando che la riunione di Hamas si sarebbe tenuta in una stanza vicina, un errore che ha potenzialmente salvato Meshal. Diverse frustrazioni sono emerse tra i ministri coinvolti nel dossier degli ostaggi, poiché Netanyahu ha escluso la loro partecipazione alla decision-making room, limitando l’accesso solo al ministro della Difesa e a un suo emissario.
Il segreto intorno all’operazione è stato mantenuto a livelli altissimi, con partecipanti costretti a firmare impegni di riservatezza. I dettagli delle operazioni militari sono stati divulgati solo attraverso i social media. Inoltre, il premier qatariota Mohammed Al Thani ha rivelato che Israele ha utilizzato armi sofisticate, sfuggendo ai radar qatarioti. «Gli israeliani sono un’altra cosa», ha commentato. Questo episodio segna un’altra sfida per Israele in un contesto già teso, mentre la pressione internazionale continua a crescere.
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