La distruzione sistematica di Gaza City: colpiscono più le ruspe delle bombe
Il portavoce dell’esercito israeliano ha comunicato la prossima incursione nell’area del porto di Gaza e nel quartiere Rimal, avvertendo i cittadini di evacuare verso sud, a Khan Younis, per la propria sicurezza. Burj al-Jafari, un edificio che ospitava centinaia di persone, è stato colpito da un missile, causando una distruzione catastrofica. La comunicazione è stata chiara: le forze israeliane mirano a colpire le infrastrutture di Hamas, riporta Attuale.
Le stime fornite dal governo israeliano indicano che, dall’annuncio di Benjamin Netanyahu riguardo al totale controllo della città, oltre 50 torri residenziali sono state distrutte. La devastazione di Gaza City, iniziata all’inizio di agosto, avviene attraverso bombardamenti aerei accompagnati da bulldozer che spianano macerie ed edifici. Le aree più danneggiate includono Zeitoun e Jabalya, con ulteriori attacchi concentrati nel centro, incluso il quartiere Rimal.
Ricerche della CNN evidenziano che la maggior parte dei danni non è stata inflitta da bombardamenti aerei, ma piuttosto dalla demolizione sistematica intrapresa dall’esercito israeliano. Sono stati documentati circa 1.800 edifici distrutti a Gaza City e nei suoi dintorni.
Il generale di brigata Efi Dufferin ha dichiarato che Israele controlla ora il 40% di Gaza City. Tuttavia, questo non implica che i residenti siano stati persuasi a lasciare la città. Nonostante i numerosi ordini di evacuazione e la presenza di centinaia di carri armati sul confine, solo 250.000 persone su un milione hanno abbandonato Gaza City.
Molti degli abitanti che non fuggono non sono in grado di farlo, poiché il costo per evacuare è di circa mille dollari, un importo proibitivo per la maggior parte della popolazione di Gaza. Chi decide di rimanere spesso lo fa per disperazione o sfiducia, come afferma Najeeb Kaddoumi, che denuncia una «pulizia etnica» in atto.
Ad oggi, Gaza City presenta un panorama simile a quello di altre città distrutte, come Rafah e Khan Younis. Secondo Hamas, nelle due anni di conflitto sono 64.000 le vittime accertate tra la popolazione, con una media di 1.500 morti al mese, dati considerati credibili dall’Onu. Dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre, le Nazioni Unite hanno riportato che oltre il 70% degli edifici a Gaza ha subito danni, con un 28% completamente distrutto e l’80% di ospedali e cliniche gravemente colpiti. Inoltre, l’88% delle scuole ha riportato danni significativi, impedendo a milioni di bambini di ricevere istruzione da oltre 23 mesi.