Unicef: oltre 2,2 milioni di ragazze afghane escluse dall’istruzione entro il 2025

19.09.2025 13:05
Unicef: oltre 2,2 milioni di ragazze afghane escluse dall'istruzione entro il 2025

Oltre 2,2 milioni di ragazze afghane escluse dall’istruzione entro la fine del 2025

Una delle “ingiustizie più evidenti del nostro tempo” è rappresentata dal divieto di istruzione per le ragazze adolescenti in Afghanistan, secondo la direttrice dell’UNICEF, Catherine Russell. Da quando, quattro anni fa, è stata imposta la restrizione che impedisce loro di frequentare la scuola oltre la sesta classe, si prevede che oltre 2,2 milioni di ragazze saranno escluse dall’istruzione entro la fine del 2025, riporta Attuale.

Questo dato rappresenta una grave preoccupazione per l’Agenzia ONU per l’Infanzia, che sottolinea come “nessuna nazione possa prosperare quando metà della sua popolazione viene lasciata indietro”. La situazione è ulteriormente complicata dal devastante terremoto che ha colpito l’Afghanistan, causando la morte di 1.172 bambini. In questo contesto, l’UNICEF ha ribadito l’importanza delle operatrici sanitarie e sociali, la cui preparazione è ora più fondamentale che mai. “Queste donne – ha dichiarato Russell – sono essenziali per gli sforzi di risposta umanitaria, soprattutto in una società dove la separazione tra i sessi limita la capacità dei lavoratori maschi di rispondere alle esigenze delle donne e delle famiglie.”

A settembre, mentre milioni di bambini in tutto il mondo tornano a scuola, alle ragazze afghane “viene negato questo diritto fondamentale”. Russell ha descritto il divieto come “una grave minaccia per la stabilità e il progresso a lungo termine del Paese”, aggiungendo che “se l’Afghanistan vuole andare avanti, deve garantire la piena partecipazione di uomini e donne per creare una forza lavoro più resiliente”.

Le conseguenze per le ragazze afghane vanno oltre l’istruzione. “Stanno perdendo molto più delle semplici lezioni scolastiche: sono private dei contatti sociali, della crescita personale e della possibilità di plasmare il proprio futuro”, ha aggiunto Russell, esprimendo preoccupazione per le “milioni di ragazze costrette a rimanere confinate nelle loro case e per l’impatto di tale isolamento”.

La Direttrice Generale dell’UNICEF ha segnalato un aumento dei problemi di salute mentale, dei matrimoni precoci e degli alti tassi di natalità tra queste ragazze, sottolineando che “tutto questo è evitabile”. Ha quindi esortato le autorità de facto a revocare questo “divieto devastante” e a consentire a tutte le ragazze afghane di tornare a scuola, dalla primaria alla secondaria e oltre.

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