Della Vedova: la separazione delle carriere come realizzazione del sogno radicale di Pannella e Bonino

20.09.2025 08:25
Della Vedova: la separazione delle carriere come realizzazione del sogno radicale di Pannella e Bonino

Riforma della separazione delle carriere: Benedetto Della Vedova sul futuro della giustizia italiana

Roma, 20 settembre 2025 – La proposta di separazione delle carriere rappresenta una storica istanza radicale per il centrodestra? L’Onorevole Benedetto Della Vedova, esponente di primo piano, la definisce non una riforma berlusconiana, ma una trasformazione radicale, liberale e di valore identitario per i radicali liberali e i garantisti della sinistra. “Sento colleghi definirla una riforma berlusconiana. Ma per me, che mi sono appassionato di politica ascoltando negli anni ’80 parlare di giustizia giusta in particolare sul caso Tortora, è una riforma radicale, liberale, pannelliana, boniniana. La separazione delle carriere è un tema identitario per i radicali liberali come me, come per i garantisti della sinistra libertaria e riformista”, riporta Attuale.

Della Vedova, pur riconoscendo di essere un economista e non un giurista, sottolinea che ci sono elementi da discutere sulla proposta: “C’è chi ritiene si potesse dividere il Csm in sezioni invece di farne due e il sorteggio dei componenti può apparire drastico. Bisognerà valutare alla luce dei passaggi normativi successivi. Ma nella sostanza è un testo che ricalca la proposta delle Camere penali: è la separazione delle carriere”.

Nonostante il dissenso di alcune correnti giuridiche, Della Vedova afferma che la riforma è necessaria per garantire l’autonomia e l’indipendenza della magistratura, elementi che ha sempre considerato fondamentali. “Il problema della magistratura associata è che, specie negli ultimi 30 anni, ha sempre considerato un attacco qualsiasi tipo di riforma. Non penso sia così”, afferma.

In un contesto in cui la mobilità dei magistrati tra diverse funzioni è diminuita, l’Onorevole sottolinea l’importanza della vera terzietà nel giudizio. “Ma non è questo il problema, bensì arrivare a una terzietà vera di chi giudica. È una discussione che va avanti da decenni”. Tuttavia, critica la maggioranza giustizialista attuale per l’azione tardiva su una riforma così cruciale.

A proposito della possibilità che il referendum sulla riforma diventi un voto sul governo, Della Vedova esprime la sua posizione: “Sono a favore di questa riforma e la voterò. Dipenderà dall’atteggiamento di Meloni e maggioranza se dovesse tramutarsi in un referendum sul governo invece che sull’unica riforma realizzata insieme a tante norme securitarie e repressive tra aumenti di pene e nuovi reati”.

Infine, evidenzia come la permanenza al governo di Giorgia Meloni possa portare a scelte drastiche in caso di un secondo mandato. “A parte aver confermato la linea Draghi sull’Ucraina, non trovo nulla di buono nel governo di Giorgia Meloni che, in caso di secondo mandato, potrebbe sentirsi libera di fare e disfare”, conclude Della Vedova, auspicando la formazione di un’Alleanza per l’alternativa tra liberali, europeisti, riformisti e garantisti per sostenere la riforma della separazione delle carriere.

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