Nicolas Sarkozy continua a esercitare una rilevante influenza politica nonostante la condanna a cinque anni di carcere

26.09.2025 13:05
Nicolas Sarkozy continua a esercitare una rilevante influenza politica nonostante la condanna a cinque anni di carcere

Condanna di Nicolas Sarkozy: un capitolo controverso nella politica francese

Due settimane prima della sua condanna a cinque anni di carcere per associazione a delinquere, l’ex presidente francese Nicolas Sarkozy è stato visitato nel suo ufficio nel VIII arrondissement di Parigi sia dal nuovo primo ministro Sébastien Lecornu che dall’ex primo ministro Gabriel Attal. Non era la prima volta che ciò accadeva: Lecornu, che ha avviato la sua carriera politica nel partito di destra di Sarkozy prima di diventare un collaboratore fidato dell’attuale presidente Emmanuel Macron, lo ha visitato regolarmente, così come molti altri politici, in cerca di opinioni e consigli o semplicemente per mantenere la propria visibilità, riporta Attuale.

Nonostante non avesse ricoperto incarichi pubblici dal 2012, quando perse le elezioni contro il socialista François Hollande, Sarkozy è rimasto un’influenza significativa e talvolta ingombrante nel centrodestra francese. Il partito che ha fondato nel 2015, i Repubblicani, è oggi il principale partito di destra tradizionale e un alleato cruciale di Macron, anche grazie all’impegno dello stesso Sarkozy.

Con la condanna di giovedì, Sarkozy diventa il primo presidente francese del Dopoguerra a scontare una pena detentiva. Prima della sentenza, ai politici emergenti veniva consigliato di incontrarlo per farsi conoscere, una pratica che includeva anche figure affermate, come Macron. A luglio, anche Jordan Bardella, leader del partito di estrema destra Rassemblement National, lo ha visitato. Tali incontri, avvenuti nel suo studio, erano non solo simbolici ma necessari, poiché da quasi un anno Sarkozy era agli arresti domiciliari dopo una condanna definitiva a tre anni per corruzione.

Molti dei politici, incluso Bardella, hanno criticato la decisione di mandare Sarkozy in carcere immediatamente, senza attendere il processo d’appello, accusando i giudici di emettere una condanna politicamente motivata e di voler «umiliare» l’ex presidente.

Dopo la sua elezione nel 2007, Sarkozy si era distinto per il suo profilo non convenzionale: figlio di un immigrato ungherese e di una madre francese di origini sefardite, non seguì il consueto percorso della classe dirigente francese, laureandosi in legge e assumendo ruoli di sindaco, deputato e ministro prima di diventare presidente. La sua campagna, energica e carismatica, prometteva un alleggerimento delle abitudini stataliste della Francia, mentre il suo stile comunicativo diretto contrastava con il sobrio approccio dei suoi predecessori.

Per un certo periodo, Sarkozy ha goduto di ampio consenso popolare, ma la sua popolarità è diminuita rapidamente a causa della crisi economica globale del 2008 e dell’intervento in Libia nel 2011. Nel 2012, al termine del suo mandato, si è ritrovato tra i presidenti meno apprezzati della storia recente e ha avviato un lungo percorso di problemi legali, culminato nella sua condanna attuale. Lontano dal potere, il suo ruolo è rimasto controverso, ma la sua influenza sul partito e sulla destra francese è ancora presente.

Rimane da vedere come questa condanna influenzerà il futuro della destra in Francia e quale sarà il suo eredità politica. I prossimi mesi potrebbero rivelarsi decisivi per il destino del partito dei Repubblicani e per la politica francese nel suo complesso.

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