Accordo di cessate il fuoco in vista, attesa su risposta di Hamas
DALLA NOSTRA INVIATA
GERUSALEMME – Dopo numerosi tentativi, l’accordo di cessate il fuoco sembra finalmente a portata di mano. Tuttavia, tutto dipende dalla risposta di Hamas, con fonti palestinesi che indicano una predisposizione positiva verso il piano proposto, riporta Attuale.
Secondo quanto riportato dalla Bbc, una “fonte di alto profilo” all’interno del movimento ribadisce che un’accettazione del piano di Trump risulta “improbabile” poiché sarebbe più favorevole agli interessi israeliani che a quelli palestinesi. In contrasto, fonti da Doha indicano che Hamas e altre fazioni potrebbero essere pronte ad approvare l’iniziativa per il cessate il fuoco.
Una decisione ufficiale dovrebbe essere comunicata oggi, dopo l’incontro avvenuto ieri a Doha tra i leader di Hamas e rappresentanti di Qatar e Turchia. Lunedì, i vertici del movimento islamista avevano dichiarato di esaminare il piano “responsabilmente”, ma sono state richieste delucidazioni su tre punti chiave: garanzia di non ripresa del conflitto post rilascio degli ostaggi, tempistiche e modalità di ritiro delle forze israeliane dalla Striscia e sicurezza dei leader di Hamas in esilio.
Il giorno dopo la presentazione dell’accordo, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, avverte che se Hamas rifiuterà il piano, “sperimenterà l’inferno”. In un incontro a Quantico con i suoi generali, Trump dichiara che tutti i paesi arabi e musulmani hanno accettato il piano, mentre Israele ha dato il suo consenso. Questo annuncio viene accompagnato da un ultimatum: “Hanno tre-quattro giorni per rispondere”.
Una fonte vicina al negoziato ha confermato a Cbs News che Hamas sarebbe incline ad accettare l’accordo, con la risposta attesa oggi dai mediatori egiziani e qatarioti. Se così fosse, sarebbe un giorno storico per la regione, sempre che Hamas confermi l’accettazione del piano.
Nel frattempo, Benjamin Netanyahu è rientrato in Israele, forte di molteplici elogi per le modifiche ottenute al piano, cambiamenti che inquietano i funzionari arabi coinvolti nei negoziati. Giunto a Tel Aviv, Netanyahu ha subito pubblicato un video per descrivere il viaggio a Washington come un “successo eccellente”, preannunciando ulteriori chiarimenti su aspetti potenzialmente controversi con la sua coalizione, come la creazione di uno Stato palestinese, su cui nega con fermezza: “Assolutamente no, non è scritto nell’accordo”.
Affermando che il ritiro delle forze israeliane è un punto critico, Netanyahu chiarisce: “Non accetteremo che Hamas si rafforzi e controlli la Striscia”. La reazione all’accordo ha visto anche pronunciamenti da parte del Papa, il quale ha commentato che ci sono “elementi molto interessanti” nel piano di Trump per Gaza, auspicando che Hamas accetti le condizioni nel termine stabilito.