Giacomo Tortu squalificato per 36 mesi: si è cercato di spiare Marcell Jacobs
Il tribunale della Federazione Italiana di atletica leggera ha squalificato per 36 mesi Giacomo Tortu, fratello e manager del velocista italiano Filippo Tortu, di cui il tribunale ha riconosciuto la completa estraneità alla vicenda, riporta Attuale. La decisione è stata presa a seguito di un’indagine che ha rivelato tentativi di spionaggio ai danni del velocista Marcell Jacobs, noto per essere il vincitore dei 100 metri alle Olimpiadi del 2021 e compagno di nazionale di Filippo.
Il tribunale ha accertato che Giacomo Tortu, tesserato come dirigente per la federazione e presidente della società Raptors Milano, aveva commissionato alla società informatica Equalize un’attività di spionaggio per raccogliere informazioni su Jacobs, sospettato senza alcuna prova concreta di fare uso di sostanze dopanti. I sospetti di Giacomo Tortu nei confronti di Jacobs risultano infondati, poiché il velocista non è mai stato implicato in indagini per doping.
Oltre alla squalifica, Giacomo Tortu ha ricevuto anche un’inibizione della stessa durata, che lo priverà della possibilità di svolgere qualsiasi attività legata alla Federazione durante questo periodo e di accedere a campi di gara o di allenamento. La procura federale aveva chiesto la radiazione, ma il tribunale ha ritenuto tale sanzione eccessivamente severa.
Le indagini hanno rivelato che Tortu aveva versato 10mila euro a Equalize, che ha ottenuto l’accesso illegale alle utenze telefoniche di Jacobs, del suo allenatore, del suo manager e del suo nutrizionista. Tuttavia, Tortu non ha mai ricevuto alcun contenuto da questi accessi, poiché la chiavetta USB fornita dalla società informatica era vuota. Questo aspetto è stato considerato irrilevante dal tribunale, che ha sottolineato che la richiesta di tali informazioni rappresenta già un comportamento in contrasto con i principi etici dello sport.