La rinuncia di Andrea di York ai titoli reali: un passo verso il riscatto?
Il principe Andrea di York ha confermato la sua rinuncia al ducato di York e a diverse onorificenze reali, segnando un’importante svolta nella sua controversa carriera, riporta Attuale.
Questa decisione rappresenta una definitiva sconfitta per un uomo le cui azioni sono sempre state scrutinizzate dalla famiglia reale. Andrea, descritto come l’unico membro con l’«aria» di Robert Redford, è stato l’oggetto di critiche per la sua vita notturna sfrenata e per la sua reputazione di «principe playboy». La sua immagine è stata ulteriormente danneggiata dall’abuso sessuale di cui è stato accusato da Virginia Giuffre, vittima di Jeffrey Epstein, e dalla conseguente eredità negativa dei suoi atti.
«Abbiamo pianto lacrime di gioia e di tristezza», ha dichiarato Sky Roberts, fratello di Giuffre, sottolineando come la perdita dei titoli rappresenti una vittoria nella lotta per la verità. Secondo Roberts, Andrea non può più definirsi principe e si auspica che re Carlo prenda ulteriori misure per estrometterlo.
Il controverso passato di Andrea è destinato a rimanere sotto i riflettori, specialmente con l’uscita della sua autobiografia postuma, *Nobody’s Girl*. Le rivelazioni dettagliate dei suoi abusi giovanili continuano a scuotere le fondamenta della monarchia. Tra le ultime notizie emerse, si afferma che durante il giubileo di Elisabetta II, Andrea cercò di mantenere il silenzio per non rovinare le celebrazioni.
La sua ritirata da vita pubblica, avvenuta circa sei anni fa in seguito a un’intervista disastrosa con la BBC, ha segnato l’inizio di un lungo esilio dalla vita pubblica. Nonostante i suoi tentativi di giustificare la sua amicizia con Epstein, documenti recenti dimostrano che le sue affermazioni erano ingannevoli.
Con la rinuncia ai titoli reali, i piani di Carlo per un futuro senza scandali sembrano finalmente prendere forma. Ora, si prevede che Andrea non sarà nemmeno invitato ai festeggiamenti natalizi a Sandringham, un segnale netto della volontà della monarchia di distaccarsi definitivamente da qualsiasi associazione con le sue controversie.