Il nuovo presidente boliviano dovrà affrontare la crisi economica e trovare dollari

19.10.2025 10:55
Il nuovo presidente boliviano dovrà affrontare la crisi economica e trovare dollari

In Bolivia si vota per un nuovo presidente in un contesto storico

Oggi in Bolivia si tiene il secondo turno delle elezioni presidenziali, evento che segna un cambiamento significativo poiché, per la prima volta in vent’anni, non è presente un candidato di sinistra, riporta Attuale. I candidati principali sono Rodrigo Paz Pereira, senatore di centrodestra, e Jorge Quiroga, politico di destra ed ex presidente dal 2001 al 2002.

Le elezioni si svolgono in un contesto di crisi economica acuta, riconosciuta come la peggiore degli ultimi decenni, in gran parte a causa della difficoltà della Bolivia di esportare gas naturale. Questo è stato fondamentale per l’economia, poiché la vendita di gas permetteva di ottenere dollari, ora scarsi, utilizzati per l’importazione di beni di consumo e carburante. Negli ultimi tempi, i boliviani si sono trovati a dover affrontare lunghe code per fare rifornimento, pagando prezzi elevati.

La Bolivia necessita di dollari anche perché è altamente dipendente dalle importazioni. La valutazione debole del peso boliviano rende il tasso di cambio molto svantaggioso, richiedendo grandi quantità di pesos per acquisire dollari. Pertanto, la vendita di gas è un’opzione necessaria, ma attualmente il paese deve esplorare soluzioni alternative. Negli ultimi anni, il governo ha esaurito le riserve e ha iniziato a vendere oro per ottenere la valuta necessaria.

In questo scenario, l’inflazione annuale ha raggiunto circa il 21%, esacerbando le condizioni di vita nel paese, uno dei più poveri del Sud America. Le difficoltà economiche hanno già portato a proteste contro il presidente uscente Luis Arce, del Movimento al Socialismo (Mas), il cui governo è stato ampiamente contestato.

Paz Pereira ha proposto di aumentare la fiducia nelle istituzioni e di legalizzare l’economia sommersa per attrarre i dollari che i boliviani hanno accumulato, sostenendo che migliori pratiche e meno corruzione stimoleranno la spesa. Quiroga, invece, pianifica di richiedere un prestito al Fondo Monetario Internazionale, il che comporterebbe ampie riforme e privatizzazioni.

Entrambi i candidati presentano posizioni chiare. Pereira, moderato, intende ridurre gli sprechi nella spesa pubblica e mantenere i sussidi per i più poveri, mentre Quiroga ha piani più radicali, compresa l’eliminazione di ministeri e la privatizzazione delle risorse naturali, come il litio e il gas.

Il risultato del secondo turno è incerto. I sondaggi indicano una leggera preferenza per Quiroga, ma la loro attendibilità è spesso discutibile in Bolivia. Durante il primo turno, Quiroga è stato sostenuto principalmente dalle classi medie e alte, mentre Pereira ha ricevuto il supporto delle aree più povere delle Ande.

La crisi economica ha contribuito al cattivo risultato del Mas, in carica dal 2006. Un altro fattore è stato il conflitto tra l’ex presidente Evo Morales e Arce. Morales, impossibilitato a ricandidarsi, ha chiesto ai suoi sostenitori di boicottare le elezioni, il che ha portato a un’astensione del 19%. La preferenza di questi elettori potrebbe rivelarsi cruciale, anche se Morales ha dichiarato di non sostenere nessuno dei candidati al ballottaggio.

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