Proteste studentesche in Serbia continuano un anno dopo il crollo della stazione di Novi Sad

22.10.2025 17:15
Proteste studentesche in Serbia continuano un anno dopo il crollo della stazione di Novi Sad

Proteste in Serbia: Universitari guidano mobilitazione contro il governo Vučić

Le massicce proteste contro il governo del presidente Aleksandar Vučić continuano in Serbia, con manifestazioni che sono cominciate circa un anno fa, a novembre 2024, dopo il crollo della stazione ferroviaria di Novi Sad, che ha causato la morte di 16 persone. Queste manifestazioni si sono ampliate rapidamente, diventando un forte movimento di protesta contro la corruzione politica, riporta Attuale.

Guidati da studenti, che hanno occupato decine di facoltà universitarie e organizzato dimostrazioni quasi quotidiane, i manifestanti stanno mobilitando ulteriori forze. Attualmente molte facoltà rimangono occupate, e gli studenti hanno già programmato una grande manifestazione a Novi Sad per il prossimo 1° novembre, in concomitanza con il primo anniversario del crollo della stazione. Diverse marce da varie città sono già in partenza per raggiungere l’evento, un’azione che diventa uno dei tratti caratteristici della mobilitazione studentesca.

Le richieste dei manifestanti includono indagini sui responsabili del crollo e un aumento dei fondi destinati all’istruzione. Negli ultimi mesi, la richiesta di elezioni anticipate è diventata sempre più centrale. Se le elezioni si svolgeranno normalmente, si prevende che avranno luogo entro la fine del 2027. Tuttavia, Vučić, al potere dal 2012 con un regime sempre più autoritario, ha affermato di non avere intenzione di convocarle immediatamente, anche se potrebbe considerarle verso la fine del 2026.

Inizialmente, il movimento per le elezioni anticipate non era previsto, conoscendo il predominio del Partito Progressista Serbo (SNS) di Vučić, spesso accusato di irregolarità. Ora, gli studenti si preparano a presentare liste indipendenti per le prossime elezioni, affermando di aver ricevuto un sostegno popolare superiore a quello dell’SNS, anche se le loro liste non sono ancora state presentate.

Il governo, negli ultimi mesi, ha risposto alle proteste con violenza, arrestando studenti e disperdendo i manifestanti con la forza. Alcuni arrestati hanno denunciato maltrattamenti e abusi da parte della polizia, e decine di insegnanti che hanno supportato i manifestanti sono stati licenziati. I media vicini al governo hanno continuato a discreditare il movimento con accuse infondate, mentre il SNS ha organizzato eventi di sostegno al governo, aggravando la polarizzazione della società serba.

Nelle ultime settimane, la violenza delle autorità ha determinato un certo abbassamento dell’intensità delle proteste e ha anche stimolato una critica aperta da parte dell’Unione Europea, che ha collaborato a lungo con il governo Vučić su vari temi, incluso lo sfruttamento delle terre rare. Negli scorsi giorni, sia la Commissione Europea che il Parlamento Europeo hanno espresso forte preoccupazione rispetto alla repressione delle manifestazioni.

I manifestanti hanno annunciato la loro intenzione di continuare le proteste, anche se la prospettiva di elezioni anticipate sembra incerta. Se tali elezioni si dovessero svolgere, si porrà la questione della collaborazione tra studenti e partiti di opposizione. Fino ad ora, gli studenti hanno rifiutato l’alleanza, sottolineando che le loro rivendicazioni abbracciano l’intera società serba. Gli esperti suggeriscono, tuttavia, che una forma di collaborazione potrebbe divenire necessaria per avere migliori possibilità di ottenere una maggioranza nel parlamento.

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