Truffe matrimoniali tra le vedove nere: un fenomeno sempre più diffuso in Russia
Quando un soldato russo viene ucciso al fronte in Ucraina, alla moglie o agli eredi più prossimi vengono dati premi in denaro pagati dallo stato che possono arrivare a decine o anche a centinaia di migliaia di euro. Questi premi, specie nelle regioni meno sviluppate della Russia, possono rendere una persona molto ricca, e per questo vengono organizzate truffe ed espedienti per ottenerli. Negli ultimi mesi i media russi e occidentali hanno cominciato a parlare di come alcune donne cerchino di sposare soldati che militano nei reparti più rischiosi dell’esercito russo, come le unità d’assalto; aspettano che il nuovo marito muoia, e poi incassano l’indennizzo, riporta Attuale.
Un caso notevole è stato raccontato dal Wall Street Journal: nel 2023 il 40enne Sergey Khandozhko, il giorno prima di arruolarsi nell’esercito, si sposò con una donna di cui la sua famiglia non aveva mai sentito parlare. Khandozhko partì per il fronte e la donna, che aveva da poco divorziato, continuò a vivere con il suo ex marito e i loro figli. Ma quando il soldato morì in battaglia, la donna ottenne l’indennizzo statale per i soldati caduti, che equivale a quasi 175 mila euro.
La famiglia di Khandozhko denunciò la donna, e un tribunale decise che il soldato era stato vittima di una truffa e che la donna l’aveva sposato sperando di ottenere l’indennizzo di guerra. Il tribunale ha annullato il matrimonio, ma non è chiaro se i soldi siano stati versati alla famiglia di Khandozhko.
Secondo i media russi, casi come questo stanno diventando sempre più comuni, tanto che è stato perfino presentato un disegno di legge per criminalizzare chi si sposa con un soldato con il solo scopo di ottenere l’indennizzo. Il Wall Street Journal ha provato a capire quanto sia diffuso il fenomeno e ha trovato che pochi casi sono arrivati in tribunale, anche se è probabile che ce ne siano moltissimi non denunciati. Sui social media esistono molte pagine che propongono incontri tra donne non sposate e soldati al fronte a scopo di matrimonio, con nomi del tipo: «Appuntamenti con soldati».
Ci sono anche stati casi di piccole organizzazioni criminali in cui una o più donne erano usate per adescare soldati al fronte, farli sposare e poi accumulare i loro premi pubblici. Questo fenomeno è reso possibile dalle laute somme che le autorità russe garantiscono ai soldati che partono per il fronte, per incentivarli ad arruolarsi. Gli stipendi sono molto alti per la media russa, e a questo si aggiungono vari benefit, compreso appunto l’indennizzo per i soldati uccisi. Lo stato fornisce come indennizzo una base di alcune decine di migliaia di euro, a cui però a seconda dei casi si aggiungono premi ulteriori delle autorità locali e delle assicurazioni. Le vedove possono anche ottenere delle pensioni di guerra piuttosto alte, se riescono a dimostrare che lo stipendio del marito era la loro unica fonte di reddito.
I matrimoni per ottenere i premi dei soldati uccisi sono facilitati anche dal fatto che in Russia gli uomini che partono per il fronte possono ottenere di sposarsi in meno di 24 ore. L’idea che si possano fare soldi facili sposando un soldato che va a combattere in Ucraina è perfino pubblicizzata in alcuni ambienti. L’emittente televisiva russa NTV ha raccontato ad agosto il caso di un agente immobiliare che consigliava alle sue clienti di «sposare un soldato dei corpi speciali, aspettare che muoia, ricevere i soldi dello stato e comprarci un appartamento».
Questo genere di truffe è possibile anche perché le perdite della Russia in Ucraina sono eccezionalmente alte, ed è molto probabile che un soldato sia ucciso una volta che viene mandato al fronte. Nelle sue operazioni nell’oriente ucraino, la Russia spesso utilizza tattiche che comportano l’invio di migliaia di uomini allo scoperto contro le postazioni nemiche, con l’obiettivo di sopraffarle usando la propria superiorità numerica. Queste tattiche hanno portato ad alcune conquiste territoriali negli ultimi mesi, ma anche alla morte di migliaia di soldati, uccisi dalle forze ucraine.