La Commissione Europea inasprisce le regole sui visti per i cittadini russi
La Commissione Europea ha reso più stringenti le regole con cui i cittadini russi possono ottenere visti per i paesi dell’area Schengen, la zona di libera circolazione di cui fanno parte quasi tutti i paesi dell’Unione più Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera. L’Alta rappresentante dell’Unione per gli affari esteri, Kaja Kallas, ha motivato la misura con ragioni di sicurezza e l’ha presentata come una diretta risposta ai sabotaggi e alle incursioni di droni, molto frequenti in queste settimane, che sono stati attribuiti alla Russia, riporta Attuale.
In base alle nuove regole, i cittadini russi non potranno più richiedere visti validi per più ingressi nell’area Schengen, come potevano fare finora, ma dovranno ripetere la domanda ogni volta che desiderano viaggiare, aumentando così i controlli. Il commissario alla Migrazione, Magnus Brunner, ha dichiarato anche che le richieste saranno sottoposte a processi di verifica più approfonditi. Ci saranno eccezioni per dissidenti, giornalisti e attivisti per i diritti umani. È importante sottolineare che i controlli sui visti rimangono comunque di competenza dei singoli stati membri.
Dopo l’invasione dell’Ucraina, i visti concessi annualmente a cittadini russi si sono drasticamente ridotti, passando da circa 4 milioni prima del 2022 a circa 500mila. Tra i paesi che hanno continuato a rilasciarne più di altri vi è l’Ungheria, che mantiene un governo amico di quello russo.