La Germania avverte: il Mar Baltico diventa zona di confronto con la Russia

19.11.2025 13:20
La Germania avverte: il Mar Baltico diventa zona di confronto con la Russia
La Germania avverte: il Mar Baltico diventa zona di confronto con la Russia

Il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius ha dichiarato che il Mar Baltico, a lungo considerato un ponte tra i Paesi europei, si sta trasformando in un’area di crescente confronto con la Russia. Intervenendo alla Conferenza sulla sicurezza di Berlino, il ministro ha sottolineato che Mosca conduce già attacchi ibridi contro Stati membri di UE e NATO, inclusi sabotaggi, cyberattacchi, spionaggio e campagne di disinformazione. Secondo le sue dichiarazioni sul ruolo del Baltico, il mare è divenuto il «poligono di Putin» per testare la capacità dell’Occidente di reagire e di mantenere la deterrenza.

Avvertimenti della NATO sulla strategia russa

Intervenendo allo stesso forum, il comandante del Joint Force Command NATO sul fianco orientale, il generale Ingo Gerhartz, ha affermato che Mosca provoca sempre più spesso l’Alleanza senza superare la soglia dell’articolo 5, tentando di spingere i membri NATO a una risposta impulsiva. Il generale ha ricordato violazioni dello spazio aereo, danni ai cavi sottomarini, interferenze alle navigazioni e droni in volo costante, richiedendo una risposta prudente e calibrata da parte dell’Alleanza. Secondo le valutazioni sulle provocazioni crescenti, la Russia usa tattiche ibride perché sa che gli Stati NATO hanno solide capacità di difesa convenzionale, mentre è più difficile reagire rapidamente nella cosiddetta “zona grigia”.

Riforme urgenti e rafforzamento della deterrenza

Gerhartz ha definito la reazione NATO nel Baltico «precisa, fredda e ponderata», ma ha ammesso che la Russia può cambiare strumento ibrido in qualsiasi momento. Per questo ha sollecitato un ripensamento del modello di deterrenza, sostenendo che la difesa collettiva debba essere il “piano B”, mentre il “piano A” deve consistere in una deterrenza credibile che impedisca alla crisi di esplodere. Come indicato anche dalle analisi di Eurointegration sulle sfide per l’Alleanza, secondo il generale Mosca percepisce nel dibattito occidentale troppa lentezza burocratica e scarsa volontà di aumentare le capacità produttive dell’industria della difesa europea.

Tempi stretti e necessità di capacità immediatamente disponibili

Il comandante ha avvertito che la NATO non ha tempo fino al 2029 o al 2035 per acquisire sistemi chiave: occorre acquistare “da scaffale” le capacità esistenti, tra cui ha citato i missili Tomahawk, e accelerare drasticamente la produzione europea. Ha aggiunto che il rapido sviluppo tecnologico osservato durante la guerra in Ucraina può rendere obsolete intere piattaforme in poche settimane, indicando che carri armati, fregate e caccia resteranno cruciali, ma serviranno anche sistemi con forte effetto deterrente in grado di agire prima dell’eventuale inizio di un conflitto.

L’intensificazione delle tattiche ibride russe

Secondo Gerhartz, la Russia cerca di generare fratture all’interno dell’Alleanza ampliando campagne informative, droni, sabotaggi e pressioni psicologiche, una strategia che molti analisti definiscono già una forma di guerra ibrida. L’Istituto per lo studio della guerra osserva che Mosca ha intensificato la cosiddetta “fase 0”, cioè la preparazione a un potenziale conflitto con la NATO attraverso operazioni sotto soglia, propaganda e intimidazione strategica. Per rispondere efficacemente, il generale ritiene necessarie riforme profonde delle procedure di approvvigionamento, una revisione del sistema di leva e un rafforzamento complessivo della resilienza sociale in Germania.

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