Bombardamenti israeliani su Gaza: almeno 25 palestinesi uccisi in risposta a violazioni della tregua
Mercoledì, Israele ha lanciato una serie di bombardamenti su diverse città della Striscia di Gaza, che hanno causato la morte di almeno 25 palestinesi, tra cui 17 donne e bambini. Inoltre, oltre 70 persone sono rimaste ferite, secondo quanto riportato dal ministero della Salute della Striscia, controllato da Hamas. Israele ha giustificato l’attacco sostenendo che alcuni miliziani di Hamas avevano aperto il fuoco verso un’area con soldati israeliani a Khan Younis, violando così l’accordo di cessate il fuoco entrato in vigore lo scorso 10 ottobre, riporta Attuale.
Questa è la terza volta che Israele effettua bombardamenti estesi sulla Striscia in risposta a attacchi di Hamas dal momento dell’entrata in vigore della tregua. La prima violazione è avvenuta il 19 ottobre, seguita da un attacco più massiccio il 28 dello stesso mese, ritenuto la peggiore violazione della tregua finora, durante il quale i bombardamenti israeliani avevano causato la morte di oltre 100 palestinesi. In entrambe le occasioni, Israele aveva accusato Hamas di aver ucciso dei suoi soldati; tuttavia, in questo caso non è chiaro l’esito di un possibile attacco da parte di Hamas.
Nonostante questi eventi, la tregua era considerata relativamente stabile. Recentemente, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato un piano proposto dal presidente statunitense Donald Trump per porre fine alla guerra nella Striscia di Gaza. Il piano, che prevede l’invio di una “Forza di stabilizzazione internazionale”, rappresenta la “fase due” degli accordi stabiliti a ottobre tra Israele e Hamas, che avevano consentito la liberazione di tutti gli ostaggi ancora vivi nella Striscia e il recupero dei corpi di molti ostaggi deceduti.