Nordio sul caso dei bambini nel bosco: «Pronto a intervenire sui giudici se necessario»

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha espresso sorpresa per la decisione di allontanare tre bambini cresciuti nel bosco di Chieti, ora in una casa-famiglia ma con costante contatto con la madre. Durante un’interrogazione alla Camera, ha definito il provvedimento «una misura estrema» con possibili «ripercussioni sul benessere psico-fisico» dei minori, riporta Attuale.

«Eserciterei i miei poteri che sono stati conferiti dalla legge»

Nordio ha indicato che la situazione va affrontata con attenzione, bilanciando vari interessi. Ha aggiunto che, se dovessero emergere profili di rilievo disciplinare, «eserciterei i poteri che mi sono stati conferiti dalla legge». Il ministro ha chiarito di aver «provveduto personalmente ad approfondire con urgenza tramite l’Ispettorato», richiedendo copia integrale degli atti, non ancora ricevuti. Ha ribadito che «il prelievo di un minore non può mai prescindere dall’interesse del minore stesso» e dalla sua prospettiva futura.

«Una misura estrema»

Per Nordio, la misura presa rappresenta un atto da considerare con grande cautela, sottolineando l’importanza delle ripercussioni su «benessere psicofisico» dei minori. Ha messo in evidenza che ogni intervento deve rispettare il superiore interesse sancito dalla Costituzione riguardante i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

Il ministro ha sollevato anche dubbi sulla scelta di intervenire in situazioni in cui una famiglia vive in armonia con la natura, citando il contrasto con le critiche alla modernizzazione e al consumismo che dominano il dibattito pubblico.

La proposta di legge

In risposta, il deputato della Lega, Rossano Sasso, ha reso noto che il suo gruppo sta preparando una proposta di legge sulla libertà educativa, che sarà presentata in una conferenza stampa nelle prossime settimane.