Garlasco (Pavia), 4 dicembre 2025 – Il caso dell’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007, torna sotto i riflettori grazie a una nuova perizia genetica forense affidata alla genetista Denise Albani dalla gip Daniela Garlaschelli della Procura di Pavia. I dettagli della scena del crimine, tra cui il piattino di plastica e altri oggetti, sono stati analizzati con oltre 90 pagine di risultati, suggerendo la presenza di un cromosoma Y riconducibile alla linea paterna di Andrea Sempio sulle unghie di Chiara, riporta Attuale.
Il tappeto del bagno
La perizia si è concentrata sugli “acetati” delle impronte rinvenute sulla scena del crimine. Nonostante siano state esaminate circa sessanta impronte, non è stato trovato sangue né profili genetici utili per le comparazioni. Solo le analisi sui reperti della pattumiera di casa Poggi hanno rivelato il DNA di Chiara e di Alberto Stasi, mentre sul “tappetino del bagno” non sono state trovate tracce utili per l’indagine che vede Sempio come indagato.
L’Estathé, il sacchetto dei cereali
Nella perizia sono stati inclusi anche i risultati delle analisi su reperti mai analizzati. Tra essi si trovano i resti della colazione di Chiara, comprendenti un piattino di plastica e un contenitore dell’Estathé. Questi nuovi elementi potrebbero rivelarsi cruciali per il proseguimento delle indagini, dato che suggeriscono un possibile contatto con Sempio.
Il piattino di plastica
Il profilo genetico di Chiara è stato trovato sul fondo del piattino di plastica e sulla confezione di cereali, mentre sulla cannuccia dell’Estathé è stato riscontrato quello di Alberto Stasi. Albani ha specificato che l’ipotesi che Stasi abbia contribuito al profilo genetico sarebbe “estremamente forte”.
I tamponi
Per quanto riguarda gli altri reperti, nessun risultato utile è emerso. La maggior parte dei profili genetici sui vari oggetti analizzati appartiene a membri della famiglia Poggi. È emersa anche una traccia genetica riconducibile a un cadavere utilizzato come tampone durante l’autopsia di Chiara Poggi.
Il legale di Sempio
Il legale di Sempio, Liborio Cataliotti, ha contestato le valutazioni statistiche, sostenendo che si basano su risultati “non consolidati e possibilmente artefatti” e che i dati non hanno valore processuale. La controversia sui risultati della perizia forense apre ora a un dibattito accademico e legale che rischia di rilanciare l’interesse pubblico verso questo caso irrisolto.