Roma, 9 dicembre 2025 – Sono 15 gli ospedali e le strutture ospedaliere italiane promosse a pieni voti da Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali). Tra queste, tutte tranne una si trovano al centro-nord del paese. Le strutture selezionate hanno raggiunto nel 2024 un livello “alto” o “molto alto” in almeno 6 delle 8 aree cliniche considerate. Due di esse, l’Ospedale di Sivigliano in Piemonte e l’Ospedale di Mestre in Veneto, hanno ottenuto la massima valutazione in tutte le aree esaminate, riporta Attuale.
In totale, sono state analizzate 1.117 strutture di ricovero, con il Programma Nazionale Esiti 2025 che ha rivelato sia successi che criticità nei vari ambiti. In particolare, queste 15 strutture di sanità hanno prevalso nella valutazione delle aree cliniche: cardiocircolatorio, nervoso, respiratorio, chirurgia generale, chirurgia oncologica, gravidanza e parto, osteomuscolare e nefrologia. Tra le regioni rappresentate ci sono Lombardia, Veneto e Emilia Romagna, ciascuna con un numero significativo di ospedali di elevato livello qualitativo.
In Lombardia, 5 ospedali hanno riportato un giudizio di alto o molto alto su 6 o 7 aree, mentre in Veneto ne sono stati valutati 3 su diverse aree cliniche. L’Emilia Romagna ha due strutture eccellenti, verificabili sul piano nazionale esiti. Dalla valutazione emerge che importanti progressi sono stati fatti, ma persistono aree di vulnerabilità, in particolare nel Sud Italia, dove molte strutture sono state rimandate. Questo ha portato a un totale di 197 ospedali da sottoporre a audit e revisione della qualità.
Secondo l’Agenas, risulta evidente come “la concentrazione dei casi complessi in centri ad alto volume è migliorata in molti ambiti, ma persistono criticità”. Ad esempio, i ricoveri per infarto miocardico acuto sono diminuiti, ma si registra comunque una preoccupante concentrazione della casistica in poche strutture. Inoltre, l’analisi dei risultati nel campo della chirurgia oncologica evidenzia un significativo miglioramento per il trattamento del tumore della mammella, passata dal 72% nel 2015 al 90% nel 2024.
Tuttavia, rimangono differenze regionali importanti. La scarsità di centri di alta specializzazione al Sud ha portato a una concentrazione di interventi critici in un numero ridotto di ospedali, mentre in alcune regioni come la Campania e la Sicilia si continuano a registrare forti difficoltà. Complessivamente, il report di Agenas indica una necessità urgente di interventi per garantire standard di assistenza adeguati in tutte le aree del paese.
Gli ospedali rimandati
Quasi due ospedali su 10, tra quelli pubblici e privati, sono stati specificamente indicati come rimandati sulla base del loro adempimento ai criteri standard di qualità dell’assistenza. La maggior parte di queste criticità si riscontra nel Sud. Le 197 strutture da sottoporre a revisione rappresentano una diminuzione rispetto alle 239 dello scorso anno, ma mostrano comunque la necessità di interventi per migliorare gli standard. Tra le regioni coinvolte, in Campania sono stati identificati 51 ospedali problematici e 43 in Sicilia.
Nel panorama sanitario italiano, i dati sottolineano un gap significativo tra Nord e Sud. I risultati evidenziano che mentre alcune strutture al centro-nord riescono a rispondere in modo adeguato alle esigenze sanitarie, altre nel meridione necessitano di un rilancio sostanziale per garantire una qualità dell’assistenza accettabile per tutti i cittadini.