María Corina Machado appare in pubblico per la prima volta dall’inizio della sua clandestinità in Norvegia

11.12.2025 07:15
María Corina Machado appare in pubblico per la prima volta dall'inizio della sua clandestinità in Norvegia

Maria Corina Machado si fa rivedere pubblicamente a Oslo dopo mesi di clandestinità

Maria Corina Machado, leader dell’opposizione al governo di Nicolás Maduro in Venezuela, è apparsa in pubblico per la prima volta dal 9 gennaio scorso, quando aveva partecipato a una manifestazione a Caracas. L’ex candidata al premio Nobel per la Pace, che vive nascosta da quasi un anno per sfuggire a un possibile arresto, si è affacciata dal balcone del Grand Hotel di Oslo, in Norvegia, intorno alle 2:30 del mattino ora locale, per salutare i sostenitori riuniti sotto al grido di “libertà” e cantando l’inno nazionale venezuelano. Dopo questa affermazione, ha scavalcato le barriere metalliche che la separavano dai suoi sostenitori, riporta Attuale.

Machado si trovava in Norvegia per ritirare il premio Nobel, ma è giunta troppo tardi per la cerimonia di consegna. Secondo quanto riportato da alcuni media, il suo viaggio per lasciare il Venezuela è stato ritardato a causa di maltempo e avrebbe intrapreso il percorso segretamente dall’isola di Curaçao. Jorgen Watne Frydnes, presidente del Comitato per il Nobel, ha confermato il suo arrivo a Oslo, aggiungendo che si sarebbe recata “direttamente dalla sua famiglia.” Il comitato ha giustificato l’assenza di Machado citando “la situazione di estremo pericolo” in cui si trova.

Il premio Nobel è stato ritirato mercoledì dalla figlia di Machado, che ha letto un discorso di ringraziamento a nome della madre, esprimendo l’importanza di lottare per la libertà e la democrazia. Alla cerimonia erano presenti anche figure di spicco della destra sudamericana, come Javier Milei dall’Argentina e Daniel Noboa dall’Ecuador. Durante l’evento, il Comitato per il Nobel ha sollecitato le dimissioni del presidente venezuelano, con Frydnes che ha esortato: “Signor Maduro, accetti i risultati delle elezioni e si ritiri.”

In Venezuela, l’opposizione ha denunciato più volte la persecuzione di Machado, ricercata per presunti crimini di cospirazione e terrorismo. Benedicte Bull, esperta di Sud America presso l’Università di Oslo, ha avvertito che il suo ritorno in patria potrebbe comportare l’arresto, anche se le autorità potrebbero mostrare maggiore moderazione nei suoi confronti rispetto ad altri oppositori, data l’eco simbolica del suo arresto.

Machado è conosciuta per le sue posizioni liberiste e conservatrici in economia e ha sostenuto le iniziative militari statunitensi nel mar dei Caraibi, inclusi i bombardamenti sui presunti narcotrafficanti al largo delle coste venezuelane, criticate da molti esperti come illegali. Inoltre, ha alimentato le teorie della cospirazione riguardanti presunti interventi di Maduro nelle elezioni statunitensi e ha espresso il proprio sostegno a un intervento militare nel suo paese per rovesciare il regime di Maduro.

Il Comitato per il Nobel l’ha definita una sostenitrice della pace “coraggiosa e devota”, sottolineando il suo impegno nel mantenere viva la fiamma della democrazia. Tuttavia, il regime di Maduro le ha impedito la candidatura alle elezioni presidenziali del 2024, favorendo invece un suo alleato che, secondo fonti indipendenti, ha vinto le elezioni. Nonostante ciò, Maduro si è proclamato nuovamente presidente.

Dopo le elezioni, Machado e l’alleato Edmundo González hanno tentato di organizzare manifestazioni di protesta, ma il governo ha risposto in modo severo, minacciando la loro sicurezza. González ha ottenuto asilo politico in Spagna, mentre Machado è stata arrestata brevemente a gennaio 2025 prima di entrare in clandestinità. Da allora, l’opposizione venezuelana ha subito una frattura.

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