La proposta di Luca Zaia come referente per il Nord divide la Lega: “Rischiamo anarchia”

11.12.2025 10:45
La proposta di Luca Zaia come referente per il Nord divide la Lega: "Rischiamo anarchia"

La Lega lombarda ha convocato per domani il direttivo regionale, un incontro pensato per affrontare diverse questioni e “richiamare all’ordine” i propri membri. Al centro della discussione, in assenza di Luca Zaia, l’ex governatore del Veneto, il cui nome continua a sollevare interesse tra i leghisti del Veneto, Friuli Venezia Giulia e Lombardia, che lo vorrebbero alla guida di un potenziale “dipartimento Nord” del partito. Dalla sua “popolarità”, è emersa nelle scorse settimane una raccolta firme per chiedere a Matteo Salvini di designare Zaia come referente per le regioni del Nord, nonostante tali iniziative siano state giudicate “spontanee” e non unanimi all’interno del partito, riporta Attuale.

Il punto all’ordine del giorno

L’agenda dell’incontro include un’importante discussione riguardante l’“iniziativa sezione Brescia”, la stessa area da cui è partita la raccolta firme. Il direttivo, convocato dal segretario regionale e senatore Massimiliano Romeo, vedrà la partecipazione dei segretari provinciali e dei membri eletti. Il documento relativo all’incontro evidenzia le proposte emerse dalla sezione bresciana.

«Si farà una riflessione sulla proposta»

Secondo fonti interne, ci sarà una fase di riflessione e analisi sulla proposta proveniente da Brescia, che richiede l’istituzione di un coordinamento unitario per le regioni del Nord, simile a quello già previsto per il Centro e il Sud. Luca Zaia, secondo i militanti bresciani, sarebbe la figura ideale per guidare questo coordinamento, come ribadito dal segretario della sezione bresciana della Lega, Michele Maggi, sulle colonne di Repubblica.

«Il vero problema è il metodo»

Oltre alla discussione proposta, fonti interne chiariscono che l’obiettivo principale è rimettere in carreggiata la Lega. «Zaia non è un problema, ma un valore aggiunto», affermano, «il vero problema è il metodo». Se ogni sezione inizia a raccogliere firme senza coordinamento si rischia «un’anarchia totale», indicano. Altrimenti, i segretari perderanno peso decisionale. «Se qualcuno dice “raccolgo firme per ottenere un sottosegretario in più”, la situazione diventa complessa», dichiara un altro leghista.

Il modello bavarese

La proposta di Brescia si avvicina a una visione di partito che, pur non identica al modello bavarese Cdu–Csu, prevede due formazioni che possono operare indipendentemente, ma unirsi per presentarsi compatte nelle elezioni politiche e europee. Negli scorsi mesi, Zaia ha fatto intendere che la Lega dovrà riformarsi seguendo questa linea per mantenere la sua adesione al partito. Non è stata una minaccia, ma una dichiarazione che ha suscitato scalpore e continuerà a influenzare le dinamiche interne, come emerge dalle attuali trattative.

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