Non sono mancate infatti parole misogine contro Kamala Harris, la candidata democratica, e commenti razzisti verso gli elettori e i cittadini afroamericani e latinoamericani
Acirca una settimana dal voto per scegliere il prossimo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump arriva nel cuore della democratica New York, la città guidata dal sindaco democratico Eric Adams. A Madison Square Garden, cuore e simbolo della megalopoli americana, il candidato repubblicano e altri oratori si sono rivolti a un’arena gremita di sostenitori per lanciare una retorica molto violenta, più di quella abitualmente usata negli scorsi comizi. Non sono mancate infatti parole misogine contro Kamala Harris, la candidata democratica, e commenti razzisti verso gli elettori e i cittadini afroamericani e latinoamericani.
Il ritorno del sogno americano
Date il benvenuto al “vostro prossimo Commander in Chief”. Il tycoon, presentato dalla moglie Melania Trump, che finora non aveva preso parte alla campagna del marito con cui ha scambiato sulle guance baci affettuosi, ha promesso la “pena di morte per gli immigrati che uccideranno cittadini americani”, annunciato che dirà a Harris “sei stata un disastro, sei licenziata”, evocato il rischio di “nuovi brogli”, come nel 2020, accusato la vicepresidente di “aver mentito” su tutto, a cominciare dall’aver lavorato da giovane da McDonald’s. Trump ha rilanciato le false accuse sulla protezione civile, accusandola di non aver dato i soldi alle popolazioni colpite dagli uragani “perché aveva speso tutto per accogliere gli immigrati illegali”. L’arena newyorkese è diventato così il palcoscenico per rilanciare il ritorno del “sogno americano”. “Siamo in testa in tutti gli Stati in bilico e fra nove giorni conquisteremo la Casa Bianca”, ha messo in evidenza Trump.
Tra i punti chiave al centro del comizio c’è quello delle tasse. Donald Trump, che ha tagliato le tasse per le imprese e i ricchi durante la sua presidenza 2017-2021, intende imporre tariffe superiori al 10% su tutte le importazioni statunitensi, il che, a suo dire, gli consentirà di abbassare le tasse per gli americani. Il repubblicano ha anche promesso di fare degli Stati Uniti la “capitale delle criptovalute del pianeta” e a settembre ha lanciato la sua piattaforma di criptovalute insieme ai figli.
Si tratta di una proposta ben diversa da quella della sua rivale Harris, che, invece, si rivolge alla classe media promettendo di creare un'”economia delle opportunità” e proponendo un moderato aumento delle tasse per i più ricchi. La democratica ha intenzione di promuovere crediti d’imposta per i bambini, sostegno agli acquirenti di case per la prima volta e aiuti alle piccole imprese. Anche questa volta Trump ha alzato la posta: nel corso del suo comizio al Madison Square Garden di New York ha ribadito che imporrà il “100% e il 200%” dei dazi ai prodotti d’importazione dalla Cina e da altri Paesi.
Per il resto, il tycoon ha ribadito che metterà “fine alla guerra in Ucraina” e al “caos in Medio Oriente”, che andrà d’accordo con il presidente Vladimir Putin. Dopo aver ricordato di aver dato degli “stupidi” ai suoi generali, quando era alla Casa Bianca, Trump ha negato di voler essere un dittatore, come lo ha accusato l’ex capo del suo staff, il generale John Kelly. “Io – ha aggiunto l’ex presidente – sono una brava persona che vuole solo rendere più forte l’America”.
La base trumpiana, che aveva riempito l’arena fin dal pomeriggio, ha accompagnato ogni passaggio del discorso con entusiasmo, ma sono diventate virali sui social le immagini dei sostenitori che avevano cominciato a lasciare il Madison Square Garden quando Trump stava ancora parlando. Tra gli ospiti, oltre all’inattesa Melania, anche il miliardario Elon Musk, che ha ribadito il suo sostegno a Trump, promettendo come l’America “raggiungerà livelli mai visti prima”.
“Porto Rico è un’isola di spazzatura galleggiante”
Il discorso più commentato è stato quello di Tony Hinchcliffe, un comico podcaster che ha parlato prima di Trump e ha definito l’isola di Porto Rico “un’isola di spazzatura galleggiante” e ha insultato gli ispanici con un doppio senso volgare. dicendo che “hanno molti figli perché vengono dentro come fanno con il nostro Paese, attraversando il confine”. La platea, che conta molti ispanici, ha risposto con grida di entusiasmo, ma non sono mancati i segni di disapprovazione, espressi soprattutto sui social media. Il comico ha poi definito i palestinesi “lanciatori di pietre” e definito “tirchi” gli ebrei.
Le sue parole hanno fatto insorgere diversi esponenti repubblicani del Congresso, come la deputata Maria Elvira Salazar che si è detta “disgustata” da questa retorica “razzista” che non riflette i valori democratici. Anche il senatore Rick Scott, eletto in Florida, ha condannato le battute per nulla “ridicole”. Una consigliera di Trump, Danielle Alvarez, ha cercato di correre ai ripari, dicendo che “le battute di Hinchcliffe non riflettono le posizioni di Trump o della campagna. Pur avendo la cittadinanza americana, gli abitanti di Porto Rico non possono votare per le presidenziali, ma acquistano il diritto di voto se sono residenti negli Stati Uniti.
Dopo un discorso di circa 60 minuti, il comizio finisce con un tenore sul palco che dedica a Donald e Melania Trumo una versione semilirica di “New York New York”, resa famosa da Frank Sinatra. Si chiude quindi con la musica uno dei comizi più cupi di questa campagna, in cui il candidato repubblicano alla Casa Bianca ha scelto i toni estremisti e violenti per attaccare la sua avversaria, Kamala Harris, definita assieme ai democratici “nemici del popolo”.