Lia Quartapelle: “Il Pd deve imparare a rispettarsi per una democrazia feconda”

16.12.2025 06:15
Lia Quartapelle: "Il Pd deve imparare a rispettarsi per una democrazia feconda"

La posizione di Lia Quartapelle sulla situazione interna del Partito Democratico

La vicepresidente della Commissione Esteri di Montecitorio, Lia Quartapelle, ha dichiarato che il Partito Democratico (Pd) deve affrontare le sfide della democrazia, promuovendo un ambiente di dialogo interno. La sua astensione sulla relazione della segretaria rappresenta una scelta di minoranza, volta a dare voce a oltre il 52% degli iscritti e il 46% dei votanti delle primarie che non hanno sostenuto Elly Schlein, riporta Attuale.

Francesco Boccia, capogruppo in Senato, ha sollecitato l’unità del partito in relazione al dibattuto disegno di legge sull’antisemitismo, affermando che è tempo di “scegliere da che parte stare”. Ha sottolineato che il Pd non deve diventare una “caserma” e che il rispetto reciproco è fondamentale per un confronto fruttuoso.

Quartapelle ha riconosciuto l’esistenza di contestazioni interne riguardo il disegno di legge, sostenendo che la lotta contro l’antisemitismo è fondamentale, specialmente alla luce degli eventi recenti accaduti in Australia. “Nessuno deve pensare di avere la verità in tasca né di soffocare il dibattito”, ha aggiunto.

Parlando delle preoccupazioni per la rottura dell’unanimità, Quartapelle ha evidenziato l’importanza del pluralismo come base per l’unità. Ha criticato l’assenza di discussioni sui risultati elettorali e ha esemplificato il problema affrontato dalla Lega in Veneto, dove ha perso il 50% dei voti, evidenziando il legame con la crisi industriale.

“La dialettica democratica è fondamentale per la crescita e il miglioramento”, ha dichiarato, avvertendo che l’astensione rappresenta un segnale allarmante che deve spingere il partito a confrontarsi con la realtà, evitando le polarizzazioni spesso amplificate dai media.

Infine, Quartapelle ha lamentato la percezione che il voto conti sempre meno, sostenendo la necessità di un ripensamento profondo del sistema politico, in particolare nei rapporti con l’Unione Europea. Ha esortato a costruire un nuovo modello di integrazione, che affronti questioni critiche come il welfare e la qualità del lavoro, poiché “senza un’Europa forte e decidendo di cedere alcune competenze nazionali, non potremo mantenere la qualità della vita dei cittadini”.

Aggiungi un commento

Your email address will not be published.

Da non perdere