Sospesa l’asta dei regali di Giorgia Meloni dopo inchiesta su Bertolami Fine Art

16.12.2025 09:15
Sospesa l'asta dei regali di Giorgia Meloni dopo inchiesta su Bertolami Fine Art

Palazzo Chigi ha disposto il congelamento del contratto con la società Bertolami Fine Art, coinvolta in un’inchiesta giudiziaria, interrompendo l’asta dei doni istituzionali prima ancora che iniziasse, riporta Attuale.

L’inchiesta giudiziaria sulla «Bertolami Fine Art»

Il decreto di affidamento datato 24 ottobre è stato bloccato dopo la pubblicazione di un’inchiesta del Fatto Quotidiano. La decisione di Palazzo Chigi è stata presa «in attesa di ulteriori verifiche», poiché il fondatore e titolare della casa d’aste è stato colpito da un provvedimento interdittivo nell’ambito di un’inchiesta più ampia. Gli inquirenti hanno identificato un sistema strutturato di traffico illecito di reperti archeologici, suggerendo che alcune case d’asta abbiano facilitato l’ingresso di beni rubati nel mercato legale. Palazzo Chigi ha difeso la sua scelta, affermando che l’indagine era segreta e non vi erano evidenze formali per escludere la società durante la selezione, ma questa spiegazione solleva interrogativi sulla diligenza politica adottata.

Il precedente con il volantino di Aldo Moro

Il caso è complicato da un episodio del 2022, quando Bertolami Fine Art è stata criticata per aver messo all’asta un volantino delle Brigate Rosse riguardante il sequestro e l’uccisione di Aldo Moro, venduto per oltre trentamila euro. Questo evento suscitò un’ondata di indignazione a livello politico e sociale, portando a interrogazioni parlamentari e a un’azione del ministero della Cultura in merito all’origine del documento. Giorgia Meloni, allora all’opposizione, definì l’asta «una vergogna», stigmatizzando la mercificazione di eventi tragici della storia italiana.

Quali sono i regali della premier in vendita

L’asta sospesa avrebbe incluso una selezione di regali istituzionali ricevuti dalla premier Meloni durante le sue missioni ufficiali, con un valore superiore a 300 euro. In totale, sono stati catalogati 273 doni, comprendenti tappeti, gioielli, porcellane pregiate e abbigliamento tradizionale. Alcuni oggetti, come le scarpe di pitone blu con tacco dorato ricevute dall’Arabia Saudita e una statuetta d’oro donata dal premier indiano Narendra Modi, hanno suscitato particolare interesse, mentre un foulard consegnato dal premier albanese Edi Rama è stato oggetto di curiosità mediatica.

800 mila euro

Il valore complessivo stimato dei beni previsti per la vendita si aggira intorno agli 800 mila euro, una cifra che aveva giustificato l’iniziativa come una forma di razionalizzazione degli spazi di Palazzo Chigi prima del congelamento dell’operazione.

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