In Francia la tensione sociale pronta ad esplodere: previsti tre scioperi in una settimana

12.11.2024
In Francia la tensione sociale pronta ad esplodere: previsti tre scioperi in una settimana
In Francia la tensione sociale pronta ad esplodere: previsti tre scioperi in una settimana

Agricoltori, autoferrotranvieri e piloti di aerei incroceranno le braccia a partire dal 14 novembre. Il primo ministro a Bruxelles per discutere della riduzione del debito

Prima lo sciopero dei piloti di aerei, poi quello degli agricoltori, infine quello degli lavoratori dei trasporti ferroviari. Sono settimane intense quelle che attendono la Francia dal 14 al 21 novembre mentre il governo è alle prese con le scadenze per approvare la delicata legge di bilancio. Il primo ministro Michel Barnier, che governa con una maggioranza di centrodestra, frutto più delle trame del presidente Emmanuel Macron che delle urne, lavora alla riduzione del debito su più fronti, incluso quello europeo.

Si prevede un autunno ad alta tensione sociale, che potrebbe addirittura surclassare le proteste contro la riforma delle pensioni degli anni scorsi. Si inizia il 14 novembre con lo sciopero del sindacato nazionale dei piloti di linea (Snpl), che ha indetto sia uno sciopero che una manifestazione davanti all’Assemblea nazionale. La protesta arriva dopo il voto dei deputati sull’aumento della tassazione sul trasporto aereo. “Tutti i dipendenti del settore aereo”, non solo i piloti, sono invitati a unirsi a questo movimento, ha detto all’Afp un portavoce del sindacato. Il giorno seguente toccherà agli agricoltori scendere in piazza.

Le proteste degli agricoltori contro il Mercosur

Il mondo agricolo torna in piazza guidato dal potente sindacato di settore Fnsea. Stavolta le critiche si concentreranno contro il Mercosur, l’accordo commerciale che l’Unione europea sta per chiudere dopo 25 anni con sei Paesi dell’America Latina. Le aziende agricole, in particolare quelle che hanno nell’allevamento il loro core business, temono che un’ondata di prodotti a base di carne e formaggi invada il mercato transalpino a prezzi ribassati.

Quello del 15 novembre potrebbe essere solo il primo “sciopero” del settore. Se il trattato venisse effettivamente concluso durante il G8 di Rio de Janeiro del 18 e 19 novembre, secondo le sigle sindacali, la firma “farà esplodere la rabbia” dei contadini. A quel punto le proteste potrebbero protrarsi fino al periodo natalizio. 

Lo sciopero dei treni del 21 novembre in Francia

L’ultima data chiave sul calendario è quella del 21 novembre, quando a scioperare saranno le sigle dei lavoratori del servizio di trasporto ferroviario (Sncf). Scatta quel giorno un “ultimatum” nei confronti del governo. I sindacati del comparto ferroviario chiedono una moratoria contro lo smantellamento di Fret Sncf (la società che si occupa della gestione della rete ferroviaria e del trasporto merci) e protestano contro l’apertura alla concorrenza delle linee regionali. Se, come è assai probabile, l’ultimatum non funzionerà, i sindacati hanno annunciato la convocazione di uno sciopero a tempo indeterminato dall’11 dicembre.

Michelin chiude due fabbriche: quasi 1.300 dipendenti senza lavoro

Nei giorni scorsi erano scesi a protestare anche i lavoratori della Michelin dopo che il gruppo manifatturiero ha annunciato la chiusura di due fabbriche a causa della crisi del settore automobilistico, lasciando senza lavoro 1.254 lavoratori. 

ichelin chiuderà due fabbriche a causa della crisi del settore automobilistico, lasciando senza lavoro 1.254 lavoratori. L’annuncio del gruppo francese che produce pneumatici riguarda le fabbriche di Cholet e Vannes che interromperanno la produzione al più tardi all’inizio del 2026.

La battaglia di Barnier per ridurre il deficit e approvare il nuovo bilancio

Il 13 novembre il premier francese Michel Barnier ha in programma una trasferta a Bruxelles per incontrare la presidente della Commissione von der Leyen, insieme ai commissari Dombrovskis e Gentiloni. Il suo governo sta lottando per riportare il deficit della nazione a livelli accettabili, con le previsioni per quest’anno che lo danno al 6,1%, ben oltre i limiti consentiti da Bruxelles.

L’incontro precede il voto sulla prossima manovra transalpina: un terreno di battaglia insidioso per il governo. Il 22 novembre l’Assemblea Nazionale voterà sulle entrate del bilancio dello Stato per il 2025. La sinistra è riuscita ad inserire diverse modifiche rispetto al testo originariamente proposto da Barnier, ma è possibile che la proposta verrà respinta. Il giorno successivo toccherà il voto al Senato, dove Barnier gode di una maggioranza decisamente più ampia. 

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