Chi c’è dietro le milizie irachene schierate in Siria

02.12.2024
Chi c'è dietro le milizie irachene schierate in Siria
Chi c'è dietro le milizie irachene schierate in Siria

La decisione delle forze militari è stata influenzata dall’Iran, sostenitore di Bashar Al-Assad. I ribelli jihadisti antigovernativi hanno già conquistato Aleppo e stanno estendendo la loro offensiva

Le milizie irachene sostenute dall’Iran sono state schierate in Siria per supportare il governo di Bashar Al-Assad, minacciato dall’avanzata a sorpresa dei ribelli jihadisti. Questi ultimi a sorpresa hanno preso il controllo della città più grande, Aleppo, e proseguono la loro offensiva nel resto del Paese. Gli insorti sono guidati dal gruppo jihadista Hayat Tahrir al-Sham.

La scorsa settimana hanno lanciato un attacco vittorioso su Aleppo, per poi spostarsi nella campagna attorno a Idlib e nella vicina provincia di Hama. Le truppe governative siriane hanno costruito una linea difensiva fortificata nel nord di Hama nel tentativo di rallentare la loro avanzata.  Si tratta della peggior recrudescenza della guerra in Siria, dopo circa 4 anni in cui era rimasta “congelata”. Il Paese è così piombato nuovamente nel caos. 

Il sostegno di Teheran alla Siria

Il primo dicembre il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha incontrato il presidente siriano Bashar Assad a Damasco, annunciando il pieno sostegno di Teheran al suo governo. “Ho chiaramente annunciato il pieno supporto al presidente Assad, al governo, all’esercito e al popolo della Siria da parte della Repubblica islamica dell’Iran”, ha detto Araghchi. Non ha fornito ulteriori dettagli, ma l’Iran è stato uno dei principali sostenitori politici e militari di Assad. Dopo l’esplosione delle proteste del 2011 contro il governo siriano, l’Iran ha schierato consiglieri e forze militari a sostegno di Assad in quella che è diventata in breve tempo una “guerra totale”.

Dopo l’incontro a Damasco, Araghchi si è poi recato ad Ankara per colloqui con il governo della Turchia, uno dei principali sostenitori dei ribelli. Le milizie irachene sostenute da Teheran, già presenti in Siria, si sono già mobilitate e forze aggiuntive hanno attraversato il confine per sostenere il governo e l’esercito di Assad, secondo le notizie diffuse da un funzionario della milizia irachena, che ha parlato all’agenzia Associated Press a condizione di mantenere l’anonimato, non essendo autorizzato a parlare con i media.

Il rapporto tra le milizie irachene e l’Iran 

Dopo un ventennio di relazioni difficili, colmate nel tentativo di invasione dell’Iran da parte dell’Iraq di Saddam Hussein, i due Paesi sono oggi alleati e connessi da vari punti di vista, sia commerciali che diplomatici. Al centro delle forti relazioni tra Iraq ed Iran ci sono le Forze di Mobilitazione Popolare (Pmf), note anche come Unità di Mobilitazione Popolare (Pmu). Si tratta di una formazione militare che fa parte delle Forze Armate Irachene, che rispondono direttamente al primo ministro.

Delle Pmf fanno parte circa 67 fazioni armate principalmente sciite, alcune delle quali sono sostenute in maniera diretta dall’Iran. Le Forze  includono anche gruppi sunniti, cristiani e yazidi. Le Forze di mobilitazione popolare sono state formate nel 2014 e hanno combattuto in quasi tutte le principali battaglie durante la guerra in Iraq (2013-17) contro lo Stato Islamico. 

La ri-esplosione improvvisa della guerra in Siria

La guerra civile in Siria per circa 4 anni era stata in parte “congelata”. L’attacco su Aleppo da parte delle forze ribelli che si oppongono al governo guidato da Bashar al-Assad fa ripiombare la Siria nel caos. Il 30 novembre hanno preso il controllo di Aleppo, la seconda città più grande del Paese, già al centro di violentissimi combattimenti in passato. Finora i gruppi armati ostili al presidente siriano Assad hanno incontrato pochissima resistenza da parte delle forze governative, stravolgendo una situazione che era sostanzialmente ferma dal 2020.

Dopo la conquista di Aleppo, l’operazione militare si è allargata ulteriormente, con una rapidità impressionante. L’avanzata dei ribelli jihadisti filo-turchi è proseguita nella provincia di Idlib. Negli scontri tra miliziani e militari ci sono già centinaia di morti, anche a causa dei nuovi bombardamenti russi. Mosca è schierata al fianco di Bashar Al-Assad. Sono già migliaia i civili che stanno scappando dalla città e anche l’Onu ha ordinato l’evacuazione. Come ha ricordato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, in un convoglio ci sono anche cittadini italiani.  

Lascia un commento

Your email address will not be published.