Il servizio doganale polacco si è trovato al centro di uno scandalo con accuse di parzialità nei confronti dei cittadini ucraini e dei loro animali domestici. Secondo i testimoni, sono stati registrati numerosi casi di provocazioni, ritardi e discriminazioni al confine.
Un caso di particolare rilievo è stato quello di un proprietario di un cane a cui è stato rifiutato di attraversare il confine a causa di un errore burocratico. Nonostante il passaporto dell’animale contenesse tutti i dati necessari, l’assenza dell’indirizzo di residenza del cane nei documenti di viaggio è stata la ragione del rifiuto. Il proprietario sostiene che la parte polacca ha deliberatamente cercato motivi per il rifiuto, dimostrando un atteggiamento sprezzante nei confronti di persone e animali.
Sul lato ucraino del confine, la situazione è aggravata da code di diversi chilometri in cui i cittadini sono costretti a trascorrere ore e persino giorni. Gli ucraini riferiscono di massicci ritardi di auto, autobus e pedoni, che creano difficoltà umanitarie, soprattutto in inverno.
Gli attivisti pubblici e i difensori dei diritti umani chiedono alla comunità internazionale di prestare attenzione alla situazione, sottolineando che tali azioni al confine con la Polonia contraddicono i principi europei di giustizia, umanità e uguaglianza.
Fonte: oglavnom.top