Vale per il gas ma anche la luce, tra tensioni con la Russia e aggiornamenti alle tariffe: cosa succede e come difendersi
Il 2025 si presenta con aumenti nelle bollette di gas e luce. Le premesse non sono buone: da gennaio 2025, Gazprom non invierà più il gas russo alla Moldavia e interromperà il transito nella rete ucraina per la scadenza dei contratti. Vuol dire che in Europa arriverà meno gas e anche se la dipendenza dalle forniture dalla Russia è stata ridotta queste tensioni si trasferiranno sui mercati: i riflessi sulle bollette si vedono già.
Quanto costano le bollette nel 2025: gas peggio della luce
Secondo le previsioni, nei prossimi 12 mesi il prezzo delle bollette di luce e gas aumenterà di quasi il 30 per cento. I principali indici da cui dipendono i prezzi puntano verso l’alto: il Pun, l’indicatore italiano del prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica, aumenterà del 30 per cento passando da un valore medio di 0,11 a 0,14 euro/kWh. Il suo corrispettivo del gas, il Psv, salirà del 28%, da 0,38 a 0,48 euro/smc.
Facile.it ha stimato che, per una famiglia tipo nel mercato libero, si pagheranno 272 euro in più tra luce e gas, con una spesa complessiva che arriverà a 2.841 euro, rispetto agli attuali 2.569 euro. Per forza di cose, le bollette peggiori arriveranno a chi ha scelto un prezzo indicizzato e che, quindi, segue l’andamento di Pun e Psv.
Sulla base di questi dati, Facile.it ha calcolato che la bolletta del gas sarà quella che aumenterà di più: la spesa annuale passerà dagli attuali 1.744 euro l’anno a 1.920 euro, con un aumento di 176 euro. Per quanto riguarda la bolletta della luce, invece, l’incremento sarà di 96 euro, con una spesa annuale che passerà da 826 euro a 921 euro. Ma si può pagare di meno?
Aumenti anche per gli utenti vulnerabili
Per 3,4 milioni di utenti classificati come “vulnerabili”, la bolletta della luce 2025 sarà peggiore. Sono quelli che nel prossimo semestre potranno entrare nel “Servizio a tutele graduali”, il regime di transizione triennale per chi non ha scelto un operatore del mercato libero e che, al momento, si è rivelato il più conveniente.
Come spiega Arera, nei primi tre mesi i prezzi aumenteranno del 18,2 per cento. Tuttavia, la spesa annuale per l’utente tipo vulnerabile in regime di maggior tutela sarà di 523, nove in meno rispetto ai 534 euro registrati nel periodo precedente.
Pagare meno la bolletta: cosa guardare per avere l’offerta migliore
Nel mercato libero è sempre possibile cambiare offerta e fornitore. Ma prima bisogna leggere bene la propria bolletta: il prezzo dipende dalla somma di varie voci e non solo da quanto consumiamo. Per capire se stiamo pagando troppo, cerchiamo in bolletta “spesa per la materia energia”, rintracciabile nella parte di dettaglio e non nella visualizzazione sintetica della bolletta.
Qui ci sono due voci:
- Una quota energia, espressa in euro a kilowattora (€/kwh) se parliamo di luce o euro a standard metro cubo (€/Smc) se parliamo di gas;
- Una quota fissa, espressa in euro al mese o l’anno. Questo importo prescinde dal consumo, come fosse un abbonamento.
La voce della quota energia, la prima, può essere fissa o variabile, a seconda del contratto sottoscritto. Le altre informazioni che ci servono sono sul contratto che abbiamo sottoscritto col nostro fornitore e la relativa offerta. Possiamo trovarle tutte raggruppate in un box nella parte laterale della bolletta, solitamente in prima o seconda pagina.
Una volta trovate le voci della componente energia è importante controllare il nome dell’offerta col relativo codice e la scadenza, per capire poi come muoversi nel confronto tra i prezzi disponibili e i fornitori. Per questo esiste un motore di ricerca che permette di confrontare tutte quelle disponibili: sul Portale Arera si può controllare se ci sono offerte migliori da altri fornitori e scegliere così quella più conveniente.
Ad esempio, per le famiglie numerose che consumano molta energia, il consiglio è di fare particolare attenzione al costo della quota legata ai consumi e prediligere offerte che abbiano un prezzo più basso per questo elemento; se invece i consumi di energia sono contenuti, ad esempio nel caso di un single o di una seconda casa abitata per periodi limitati, è importante fare attenzione al prezzo della quota fissa, che potrebbe avere un impatto significativo sul costo totale.