Il viaggio in Arabia Saudita e gli accordi da 10 miliardi di dollari. La premier: “Nessuna contraddizione fra quello che dicevo ieri e quello che faccio oggi, abbiamo interesse a stringere rapporti strategici”
“Le relazioni fra Italia e Arabia Saudita sono in crescita. Abbiamo stretto accordi per 10 miliardi di dollari che sono un’occasione per tutto il Mediterraneo”. A dirlo è la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ieri ad Al-Ula – seconda tappa della sua visita ufficiale in Arabia Saudita – ha avuto un incontro bilaterale con il principe ereditario e primo ministro dell’Arabia Saudita Mohammad Bin Salman Al Saud. “Siamo tutti consapevoli che la relazione tra i sistemi economici e finanziari italiano e saudita ha molti margini di crescita: è comune interesse fare un salto di qualità – ha aggiunto nel suo intervento alla tavola rotonda organizzata in occasione della sua visita -. C’è un enorme potenziale non sfruttato nella nostra cooperazione, e questa visita può aprire una fase completamente nuova nella nostra partnership, una nuova era delle nostre relazioni, e per questo abbiamo elevato le nostre relazioni bilaterali al livello della partnership strategica”.
Meloni: “Con l’Arabia Saudita accordi per 10 miliardi di dollari”
“Il valore complessivo degli accordi firmati durante questa visita è di circa 10 miliardi di dollari – ha detto ancora Meloni -. E questa cifra dà un’idea dello straordinario salto che ci siamo impegnati a fare insieme nel nostro futuro lavoro comune. Sono accordi che costituiscono piattaforme su cui costruire insieme ulteriori opportunità”.
Oltre che su difesa, aerospazio, settore navale civile e militare, con accordi tra imprese e società partecipate italiane con partner sauditi, Roma e Riad avviano una cooperazione nelle tecnologie avanzate su trasporti, mobilità urbana, ferrovie, porti, aeroporti e hub logistici. Due accordi riguardano i ministeri degli Esteri, e nasce un programma esecutivo per la formazione e la gestione museale, tra quello della cultura italiana e la commissione reale per Al-Ula, su protezione del patrimonio, ricerca archeologica e scambi culturali.
Meloni è arrivata all’aeroporto di Al-Ula dove è stata accolta dal principe Salman Bin Sultan, governatore di Medina, e dal ministro del commercio Majed Al Qasabi. Poi il bilaterale con Mohammad Bin Salman, la firma della dichiarazione congiunta sulla partnership strategica, l’intervento alla tavola rotonda con i rappresentati di imprese dei due Paesi e la firma di diverse intese.
“Non è un caso che oggi abbiamo firmato la nostra comune volontà di elevare le nostre relazioni bilaterali al livello di un partenariato strategico. Perché a mio avviso c’è una differenza tra il semplice comprare o vendere qualcosa e il cooperare davvero: cooperare è tutta un’altra cosa che significa confrontarsi, ragionare insieme nelle differenze in uno scenario sempre più incerto, in cui saper ascoltare ed essere ascoltati è fondamentale ed è il primo passo”, ha detto ancora la premier. “Più il dialogo è franco e intenso, più si svilupperà naturalmente. Ecco perché – ha aggiunto – siamo qui oggi. È quello che prevede la dichiarazione congiunta che abbiamo firmato oggi (ieri, ndr)”.
I temi dell’incontro con Bin Salman
Su “diverse questioni globali e regionali di rilievo, anche nel contesto delle relazioni tra Unione europea e consiglio di cooperazione del Golfo”, si sono confrontati Meloni e il principe ereditario e primo ministro dell’Arabia Saudita Mohamed Bin Salman Al Saud. La visita ufficiale della presidente del Consiglio, spiega una nota di Palazzo Chigi, rientra “nell’ambito degli sforzi del governo italiano per rafforzare la collaborazione con i Paesi del Golfo su temi di interesse comune”.
Tra i temi trattati, “la ricerca di una pace giusta e duratura in Ucraina; il consolidamento del cessate il fuoco a Gaza e la ripresa di un processo politico verso una soluzione dei due Stati; il sostegno a un processo politico inclusivo in Siria e gli sforzi di ricostruzione; l’assistenza al Libano; l’approccio alla transizione energetica basato sulla neutralità tecnologica e sulle interconnessioni tra reti; lo sviluppo di data center e iniziative comuni per il progresso sostenibile in Africa”.
Gli accordi su economia e cultura
Durante l’incontro, viene riferito da Palazzo Chigi, i due leader hanno firmato una dichiarazione congiunta “che eleva i rapporti bilaterali a un partenariato strategico, avviando una cooperazione strutturata”. Tra le iniziative concordate, “l’organizzazione nei prossimi mesi di un business forum settoriale e l’avvio di un processo per definire un piano d’azione con priorità condivise”. Meloni “ha inoltre partecipato a una tavola rotonda con rappresentanti pubblici e privati di entrambi i Paesi, durante la quale sono stati siglati numerosi accordi sia a livello governativo che privato. Tali intese riguardano il settore economico e la valorizzazione del patrimonio culturale. Sono stati inoltre sottoscritti accordi dal settore privato per collaborazioni in Africa, in linea con il piano Mattei”.
Le critiche del Pd e la risposta di Meloni
Duro il commento del Pd. “Giorgia Meloni non fa passare un solo giorno senza smentire sé stessa”, ha detto Elly Schlein, ricordando che nel 2019 Meloni criticava l’Arabia Saudita definendola “una nazione fondamentalista”. Dall’Arabia Saudita, stamattina, la premier ha risposto alle critiche sull’incontro con Bin Salman in un punto stampa nel quale ha affrontato anche la questione dei dazi annunciati da Donald Trump. “L’opposizione mi rinfaccia qualsiasi cosa, ma non c’è contraddizione fra quello che dicevo ieri e quello che faccio oggi”, ha detto la premier.
“Sui dazi lo scontro non conviene a nessuno”
Poi ha argomentato: “Come sempre, non si tratta semplicemente di visite di cortesia, sono occasioni che ci consentono di lavorare per risultati concreti per l’Italia. La scelta qui in Arabia Saudita è stata quella di elevare il livello della nostra collaborazione a partenariato strategico”. E sui dazi nei confronti dell’Europa minacciati da Donald Trump di recente ha detto: “Pur comprendendo la questione che viene posta dagli Usa, credo che però il dialogo e una soluzione equilibrata e bilanciata sia il modo per affrontarla. Quindi farò tutto quello che posso per trovare delle soluzioni insieme all’amministrazione americana. La questione del surplus commerciale non è una questione che nasce con la presidenza Trump, è una questione che le amministrazioni americane hanno posto spesso”.
“Nel 2023 – ha osservato Meloni – tra Europa e Stati Uniti nel commercio di beni c’era un surplus a favore dell’Europa di oltre 150 miliardi. È un dato importante. E comprendo il punto di vista degli Stati Uniti: è la stessa questione che ad esempio noi poniamo nei confronti della Cina. Dopodiché, se si andasse a guardare al dato più complessivo e si coinvolgesse ad esempio il tema del commercio dei servizi, allora lì ci sarebbe un surplus commerciale a favore degli Stati Uniti di circa 100 miliardi, a dimostrazione che si tratta di economie complementari e interconnesse. Uno scontro non conviene a nessuno”.