Per il piano di pace in Ucraina l’Europa pensa di riaprire i gasdotti russi

30.01.2025
Per il piano di pace in Ucraina l'Europa pensa di riaprire i gasdotti russi
Per il piano di pace in Ucraina l'Europa pensa di riaprire i gasdotti russi

La richiesta arriva in maniera pressante da Ungheria e Slovacchia, fortemente dipendenti dagli idrocarburi di Mosca, ma sarebbe appoggiata anche da altri governi

L’Unione europea starebbe valutando l’ipotesi di chiedere all’Ucraina di riaprire i gasdotti russi, all’interno di un piano di pace da proporre a Vladimir Putin. Lo afferma il Financial Times, che cita fonti vicine ai colloqui. Tre funzionari avrebbero riferito che l’idea è stata sostenuta da alcuni rappresentanti di Germania e Ungheria, con l’appoggio di altre capitali che vedono l’idea come un modo per ridurre i costi energetici europei.

“Alcuni grandi Stati membri stanno facendo pressione sui prezzi dell’energia, e questa è ovviamente una soluzione per ridurli”, ha affermato un funzionario. La sola proposta di riprendere le vendite di gas dalla Russia ha fatto infuriare funzionari di Bruxelles e diplomatici di alcuni Paesi dell’Europa orientale, molti dei quali negli ultimi tre anni hanno lavorato per ridurre la dipendenza dell’Ue dall’energia russa. “È una follia. Quanto dobbiamo essere stupidi anche solo per prendere in considerazione questa opzione?”, ha detto uno dei funzionari al quotidiano britannico.

La riduzione dei flussi

Nel 2024, il gas trasportato via gasdotto dalla Russia ha rappresentato circa il 10 per cento dell’approvvigionamento totale dell’Ue, ma questa quota si è dimezzata da gennaio, quando è scaduto il contratto che permetteva il transito del flusso di gas attraverso l’Ucraina.

L’unico gasdotto russo ancora operativo per rifornire l’Ue è il TurkStream attraverso la Turchia, che fornisce all’Ungheria circa 7,5 miliardi di metri cubi di gas. Budapest, insieme al governo della Slovacchia, sta facendo pressioni sull’Ue affinché convinca l’Ucraina a riattivare il transito del gas. “Alla fine, tutti vogliono costi energetici più bassi”, ha dichiarato un alto funzionario dell’Ue.

La Slovacchia, direttamente collegata al gasdotto ucraino che ha interrotto le forniture di gas russo, si trova a dover affrontare una perdita annua di 500 milioni di euro in ricavi da transito. Gary Mazzotti, amministratore delegato di EP Infrastructure, che gestisce la parte slovacca del gasdotto, ha dichiarato al FT che un potenziale accordo di pace tra Donald Trump e la Russia porterebbe quasi certamente a colloqui sulla ripresa delle forniture di gas russo.

“Quando arriverà il giorno della pace, sono sicuro che ci saranno discussioni significative sui giusti livelli di fornitura di gas all’Europa e sulla loro provenienza”, ha detto Mazzotti.

Lascia un commento

Your email address will not be published.