Sull’onda del taglio netto dei costi della pubblica amministrazione voluto da Donald Trump, i dipendenti civili che si occupano di acquisti si sono visti azzerare i plafond e congelare le carte di credito. Dai lavoratori timori di demansionamenti e perdita di autonomia
Dopo la lettera ai dipendenti con la richiesta “illustrare le attività svolte nell’ultima settimana”, il blocco delle carte di credito: è l’ultimo effetto dell’azione del Doge (il dipartimento per l’efficienza governativa degli Stati Uniti) guidato da Elon Musk, sui lavoratori civili della base Usaf di Aviano.
La sorpresa del Doge ai dipendenti di Aviano
Sull’onda del brusco taglio dei costi della pubblica amministrazione voluto da Donald Trump, i dipendenti civili che si occupano di acquisti si sono visti azzerare i plafond e bloccare le carte di credito per almeno 30 giorni.
Come riporta PordenoneToday, il blocco riguarda circa 60 persone, mentre al momento restano esclusi i dipendenti delle forze armate. Il timore dei lavoratori è che si vada incontro ad un demansionamento e alla perdita di autonomia degli addetti agli acquisti, che si occupano di gestire le spese per varie esigenze di manutenzione dell’infrastruttura militare italiana utilizzata dall’aeronautica statunitense.
Il precedente dell’email
A fine febbraio, Musk aveva annunciato che “in linea con le istruzioni di Donald Trump, tutti i dipendenti federali riceveranno a breve un’email in cui si chiederà di capire cosa hanno fatto la scorsa settimana. La mancata risposta sarà considerata come una dimissione”.
Come promesso, l’email è arrivata negli scorsi giorni anche ai dipendenti della base di Aviano. In particolare, nella lettera veniva chiesto di inviare una relazione in cinque punti per spiegare le principali attività lavorative svolte nell’ultima settimana. I sindacati, descrivendo una situazione “confusa”, hanno cercato un confronto con i vertici statunitensi.
Come riporta PordenoneToday, in particolare i referenti Aurora Blanca della Fisascat Cisl e Emilio Fargnoli della Uiltucs hanno dunque scritto Jcpc (Joint Civilian Personnel Commettee-Italy) per conoscere le motivazioni di tali scelte. In attesa di eventuali chiarimenti, ai dipendenti dell’Aafes (società di servizi commerciali per i militari della base), è stato consigliato di rispondere alla mail.