A Milano 317 decessi per il caldo in 10 giorni: un triste primato europeo

09.07.2025 12:45
A Milano 317 decessi per il caldo in 10 giorni: un triste primato europeo

Ondata di Calore a Milano: Un Fattore Mortale

Milano, 9 luglio 2025 – Milano, in Europa, detiene il triste primato per i decessi causati dal caldo che ha colpito il continente per 10 giorni consecutivi a partire dall’ultima settimana di giugno. Uno studio internazionale, condotto dall’Imperial College London e dalla London School of Hygiene & Tropical Medicine, analizza come il cambiamento climatico di origine antropica abbia aggravato la recente ondata di calore, aumentando il numero di decessi per caldo. Si stima che, dal 23 giugno al 2 luglio, oltre 2.300 decessi siano stati causati dalle ondate di calore in 12 città europee, di cui 1.500 direttamente attribuibili al cambiamento climatico, riporta Attuale.

Tra le città analizzate, quelle che seguono i piani di adattamento locale, implementano il verde urbano e tutelano i soggetti vulnerabili, risultano più preparate. Milano spicca per il suo bilancio tragico, con 317 decessi stimati, rappresentando un primato tutto italiano. Secondo il rapporto, Milano è la città più colpita in termini assoluti, con circa 317 dei 499 decessi correlati al caldo attribuiti al cambiamento climatico.

Il Paese sembra non essere adeguatamente preparato ad affrontare le ondate di calore, né in termini di prevenzione né di adattamento urbano. Secondo Agostino di Ciaula, presidente del Comitato Scientifico dell’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente Isde Italia, l’emergenza climatica si sta trasformando in una crisi sanitaria sempre più pressante: “Da anni i medici per l’ambiente sottolineano l’interconnessione tra cambiamento climatico, inquinamento e salute”.

“Oggi più che mai, é fondamentale affrontare la crisi climatica come un’emergenza sanitaria, soprattutto per proteggere le fasce più vulnerabili della popolazione: anziani, bambini e le persone con malattie croniche. Lo studio dimostra che l’88% dei decessi legati al cambiamento climatico riguarda individui di età superiore ai 65 anni. È urgente implementare piani di adattamento locale, migliorare il verde urbano e proteggere i soggetti vulnerabili, promuovendo una rapida transizione ecologica. Non possiamo più permetterci di aspettare: il costo è la vita delle persone, con effetti che si registrano quotidianamente”, aggiunge.

In merito allo studio, Federico Spadini della campagna clima di Greenpeace Italia afferma: “Le temperature record di questo inizio estate trasformano la nostra esistenza in un vero e proprio inferno climatico, con morti premature triplicate, complicazioni di salute e l’impossibilità di condurre attività quotidiane. Questa situazione è il risultato diretto della nostra dipendenza dai combustibili fossili, come evidenziato nel recente studio”. Greenpeace Italia sottolinea che continuare a estrarre e bruciare petrolio, gas e carbone ha reso gli eventi climatici estremi, come ondate di calore, alluvioni e siccità, sempre più intensi e frequenti, con un costo elevato in termini di vite umane, perdita di biodiversità e impatti socio-economici. “Per porre fine a questa crisi, i governi devono eliminare i combustibili fossili e perseguire concretamente la transizione verso le fonti rinnovabili, mentre le grandi aziende del settore fossile devono iniziare a risarcire i danni causati dalle loro emissioni incontrollate”, conclude Spadini. L’organizzazione ambientalista ha lanciato una petizione per chiedere ai governi italiano ed europei di abbandonare i combustibili fossili, interrompendo gli investimenti e vietando nuovi progetti, per destinare risorse a una reale transizione energetica.

Il cambiamento climatico ha causato 317 decessi in eccesso a Milano, 286 a Barcellona, 235 a Parigi, 171 a Londra, 164 a Roma, 108 a Madrid, 96 ad Atene, 47 a Budapest, 31 a Zagabria, 21 a Francoforte, 21 a Lisbona e 6 a Sassari. Questo significa che il numero probabile di vittime legate al calore causato dal cambiamento climatico in molte città europee ha superato quello di recenti disastri, come le inondazioni di Valencia del 2024 (224 morti) e le inondazioni del 2021 nel nord-ovest dell’Europa (243 morti). Le persone di oltre 65 anni rappresentano l’88% dei decessi legati al cambiamento climatico, dimostrando che coloro con condizioni di salute preesistenti sono i più vulnerabili durante le ondate di calore. “Il cambiamento climatico uccide”, commenta Garyfallos Konstantinoudis, del Grantham Institute – Climate Change and the Environment, Imperial College London – “sta intensificando le ondate di calore, spingendo le persone vulnerabili al limite. Questo studio dimostra che ogni frazione di grado di riscaldamento ha un impatto enorme – sia che si tratti di 1,4, 1,5 o 1,6°C. Questi cambiamenti, che possono sembrare esigui, porteranno a ondate di calore più intense e a un picco dei decessi correlati al caldo”.

Nello studio ‘Il cambiamento climatico ha triplicato i decessi correlati al caldo nell’ondata di calore europea di inizio estate’ dell’Imperial Grantham Institute, relativamente al ‘caso di Milano’, città leader in Europa per decessi legati al caldo e ai cambiamenti climatici indotti dall’attività umana, si afferma che “la tendenza all’aumento a partire dal 1960 circa è visibilmente chiara: la migliore stima di 3,44 °C si colloca verso l’estremità superiore di tutte le altre località della regione, con un incremento massimo vicino a 8 °C“. In sintesi, Milano ha registrato incrementi di temperatura più elevati rispetto ad altre città europee, con un incremento minimo di circa 3,5 gradi e un picco di 8 gradi.

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