Addio a Grande Stevens, leader di Fiat e Juventus. L’Iran destabilizza le Borse, impennata del petrolio. Il divorzio irrealizzabile.

14.06.2025 07:57
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Franzo Grande Stevens: Un’Icona della Torino Moderna

Franzo Grande Stevens, con le sue origini levantine e una carriera senza pari, ha recentemente concluso la sua straordinaria esistenza all’età di 95 anni. È stato un uomo di grande influenza a Torino, legato indissolubilmente al mondo di Gianni Agnelli e alle sue numerose implicazioni, in un contesto cittadino profondamente cambiato dopo la scomparsa dell’Avvocato e del fratello Umberto, riporta Attuale.

Con una formazione che univa la Sicilia alla Campania, Grande Stevens ha incarnato un mix di eleganza e cinismo, qualità necessarie per chi opera nel settore legale e degli affari. È stato il consulente di fiducia per marchi prestigiosi come Lavazza e Ferrero, contribuendo a rivoluzionare alcuni dei loro prodotti. Ad esempio, l’avvocato ha suggerito a Ferrero di lanciare il famoso cioccolatino Mon Chéri, di cui il nome proveniva da un bar, dimostrando una lungimiranza imprenditoriale senza precedenti. Del resto, il suo consiglio di produrre mentine a Portorico, in vista di vantaggi fiscali, evidenziava la sua astuzia negli affari internazionali.

La carriera di Grande Stevens non è stata però priva di sfide. Ha anche difeso figure controversie, come Renato Curcio, il brigatista delle Brigate Rosse, in un periodo di tensioni politiche e sociali. Originario di una umile abitazione in via Cibrario, dove la nebbia torinese avvolgeva la città, Franzo iniziò la sua straordinaria avventura professionale con una telefonata dal segretario di Gianni Agnelli, che cercava un avvocato civilista in grado di gestire affari delicati e strategici.

Agnelli, colpito dalla sua preparazione e dal suo background anglosassone, chiese a Stevens di contribuire alla vendita di macchine utensili agli Stati Uniti. Questa collaborazione si rivelò fondamentale e segnò l’inizio di un’intensa relazione professionale. Con il supporto di Gianluigi Gabetti, un altro attore di spicco nel mondo Fiat, Franzo divenne ben presto una figura centrale nell’impero di Agnelli. La loro sinergia si rafforzò, contribuendo a definire il panorama economico torinese.

Nel 1954, Franzo sposò Giuliana Greco, figlia del noto avvocato Paolo Greco, segno di un profondo legame con l’élite torinese. In un clima di crescente instabilità, la sua famiglia si trasferì in Valle d’Aosta per ragioni di sicurezza, mantenendo però la rotta verso il successo professionale con affari fiorenti nello studio di via Del Carmine. La sua carriera include anche la presidenza della Juventus dal 2004 al 2006, un periodo segnato da contrasti e sfide che avrebbero potuto oscurare anche il brio di un club storicamente legato ai nomi Agnelli.

Nonostante i successi, Grande Stevens non ha dimenticato il passato e l’importanza di una visione realistica, come dimostrato dalla sua affermazione: “Nessuno è per sempre”, una sentenza che ha trovato riscontro anche nel suo percorso lavorativo, dove le stesse politiche che avevano guidato il mondo Fiat sono state applicate a lui stesso, evidenziando l’imprevedibilità della vita e degli affari.

La figura di Franzo Grande Stevens rimarrà impressa nella memoria collettiva di Torino, non solo come consulente strategico, ma anche come simbolo di un’epoca e di un modo di fare affari che ha segnato profondamente il tessuto economico e sociale della città.

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