Addio al terzo mandato, ora la lotta interna si concentra sulla Lombardia

27.06.2025 06:36
Addio al terzo mandato, ora la lotta interna si concentra sulla Lombardia

Il futuro politico senza terzo mandato

Commiato per il terzo mandato. Salvo sorprese dell’ultimo minuto da parte del governo, la netta bocciatura da parte della commissione Affari costituzionali del Senato ha segnalato la conclusione del dibattito politico sul terzo mandato per i governatori. Questo ha anche messo fine a tutte le strategie in vista delle elezioni regionali autunnali, incluse le riconferme del leghista anomalo Luca Zaia in Veneto e del Pd ancor più anomalo Vincenzo De Luca in Campania, che avrebbero potuto risultare vantaggiose per il partito della premier Giorgia Meloni per diverse ragioni, sia interne che esterne alla maggioranza, riporta Attuale.

Tuttavia, rispetto all’opportunità che il centrosinistra avrebbe avuto di beneficiare – non in Veneto, ma in Toscana, Marche, Campania e Puglia – nelle prossime regionali prima delle politiche del 2027, ha prevalso la coerenza di principio favorita da Forza Italia e supportata da Fratelli d’Italia. Nel contesto di questo scenario, si profila un cambiamento di guardia leghista nella popolosa e strategica Lombardia nel 2028. Non bisogna dimenticare che è ancora in discussione la data delle prossime regionali, con la possibilità di un rinvio dall’autunno 2024 alla primavera 2026 avanzata dal governatore campano De Luca, ma che non influenzerebbe sostanzialmente l’andamento della partita politica.

Non sorprende che il presidente della Lombardia Attilio Fontana sia stato il più colpito dalla bocciatura, definendo il voto parlamentare “uno schiaffo in faccia a quelle comunità che, democraticamente, attraverso il voto, vorrebbero confermare amministratori apprezzati, capaci ed efficienti”. La sua critica si rivolge a “ripicche e mezzucci di una politica bassa che mira solo all’interesse partitico del momento senza una visione a lungo termine”. Alla fine del prolungato braccio di ferro sulle possibilità di ricandidature di Zaia, Fedriga e De Luca, emerge chiaramente che il vero obiettivo politico dei partner di maggioranza è, in realtà, la Lombardia: la regione più popolosa, con il maggior numero di parlamentari e una delle più forti dal punto di vista economico del Paese.

Il partito della premier, che non governa nessuna delle grandi regioni del Nord, punta a conquistare la Lombardia nell’inverno 2028. Ciò avviene mentre si assiste a divisioni interne nel Veneto, dove ormai tra Matteo Salvini e il governatore Zaia non esiste alcuna sintonia e la situazione favorisce alleanze estranee. Senza il terzo mandato, Fontana non avrà modo di rivendicare continuità e il suo malcontento è quindi comprensibile. Riconfermare Fontana era, in realtà, un obiettivo primario per la Lega di Salvini, la quale ha sostenuto il terzo mandato più per ragioni formali che per un autentico interesse. Ora, Salvini potrà proiettare un candidato fidato in Veneto, destinato a rimanere al governo per un decennio anziché cinque, come nel caso della conferma di Zaia.

Va detto, però, che il centrodestra si priva della possibilità di evitare una vittoria del centrosinistra in Campania, che, insieme a Toscana, Marche e Puglia, potrebbe rivelarsi cruciale in vista delle politiche del 2027. Il centrosinistra è deciso a candidare l’ex presidente della Camera Roberto Fico, persona poco gradita al governatore uscente. Qui si aggiunge l’ipotesi di un rinvio delle elezioni regionali dall’autunno alla primavera, come suggerito da De Luca. Anche se questa possa apparire come una proposta audace, non è da escludere. In tale contesto, potrebbe tornare in ballo il terzo mandato, in base a un accordo di governo e a un possibile decreto legge.

Tuttavia, tale mossa sarebbe ancora più irrilevante considerando le tendenze elettorali attuali. Solo le Marche possono rientrare tra le regioni incerte, mentre l’ex sindaco dem di Pesaro, Matteo Ricci, si presenta come un candidato altamente competitivo rispetto all’amministrazione di centrodestra uscente. La Lombardia, in ogni caso, è troppo importante per permettere al partito della premiership di evitare sconfitte già previste.

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