Aliyev annuncia azioni legali internazionali contro Mosca per l’aereo abbattuto

21.07.2025 14:30
Aliyev annuncia azioni legali internazionali contro Mosca per l’aereo abbattuto
Aliyev annuncia azioni legali internazionali contro Mosca per l’aereo abbattuto

l presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev ha annunciato che il Paese sta preparando una serie di ricorsi alle corti internazionali contro la Russia in relazione alla tragedia del volo AZAL avvenuta il 25 dicembre 2024. Il jet passeggeri Embraer della compagnia aerea Azerbaijan Airlines, partito da Baku e diretto a Groznyj, fu colpito da un sistema missilistico terra-aria e precipitò vicino al porto kazako di Aktau. Nell’incidente morirono 38 persone.

Aliyev ha affermato che, sette mesi dopo il disastro, Mosca non ha fornito alcuna risposta sostanziale alle richieste ufficiali di Baku. Il procuratore generale azero, ha precisato il presidente, continua a inviare interrogazioni alle autorità investigative russe, ricevendo come unica replica che “le indagini sono ancora in corso”. Una posizione definita da Baku “controproducente”.

L’Azerbaigian chiede giustizia: “Aspetteremo anche dieci anni”

Nel suo discorso, Aliyev ha sottolineato che l’Azerbaigian è “pronto ad aspettare dieci anni, se necessario, ma la giustizia deve prevalere”, ricordando come le indagini sulla tragedia del volo Malaysia Airlines MH17 siano durate oltre un decennio. Il presidente ha inoltre dichiarato che sia le autorità azere sia quelle russe conoscono perfettamente le dinamiche dell’accaduto, sollevando interrogativi sul perché Mosca non agisca “come farebbe qualunque Paese vicino in una simile situazione”.

Baku pretende da Mosca il riconoscimento della responsabilità, l’identificazione e la punizione dei colpevoli, un risarcimento per i familiari delle vittime e un rimborso per la perdita del velivolo da parte della compagnia AZAL.

Frattura crescente nei rapporti Mosca-Baku

L’abbattimento dell’aereo ha segnato un punto di rottura in un processo di progressivo allontanamento dell’Azerbaigian dalla Russia. Per oltre trent’anni, Mosca ha cercato di influenzare la politica azera, svolgendo un ruolo ambiguo di mediatore nel conflitto del Nagorno-Karabakh, sostenendo in realtà Yerevan. Dopo la vittoria di Baku nella Seconda guerra del Karabakh con il supporto turco, i rapporti con la Russia si sono raffreddati.

Un momento emblematico è stato il ritiro anticipato, tra aprile e giugno 2024, delle truppe russe di “peacekeeping” dal Karabakh, su pressione dell’Azerbaigian. Il progressivo disimpegno da Mosca è diventato evidente anche a livello di sicurezza: a giugno 2025, numerosi cittadini azeri sono stati arrestati in Russia, alcuni deceduti durante la detenzione. In risposta, Baku ha espulso agenti dell’FSB russi operanti sotto copertura presso Sputnik Azerbaijan e ha chiuso istituzioni culturali russe, incluso il “Casa Russa”.

L’asse Baku-Ankara si rafforza, cresce la cooperazione con l’Ucraina

Sul piano geopolitico, l’Azerbaigian rafforza la propria indipendenza strategica da Mosca, orientandosi verso la Turchia e i partner occidentali. Le discussioni con Ankara sull’apertura di una base militare turca in territorio azero confermano la volontà di riequilibrare gli assetti regionali. Inoltre, Baku mantiene rapporti aperti e di sostegno con Kyiv: fornisce regolarmente aiuti umanitari all’Ucraina e sostiene il governo ucraino in sede diplomatica.

Mentre Mosca tenta di riaffermare la propria influenza nel Caucaso meridionale con strumenti economici e pressioni politiche, Baku sceglie una linea di autonomia e apertura, con l’obiettivo di rafforzare la propria sicurezza e sovranità nazionale.

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