Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Enrico Tiero, presidente dell’XI Commissione della Regione Lazio per lo Sviluppo Economico e le Attività Produttive, è stato posto agli arresti domiciliari come misura cautelare in seguito a un’inchiesta sul presunto coinvolgimento in casi di corruzione. La decisione è stata presa dal giudice per le indagini preliminari (gip) del tribunale di Latina, che ha riscontrato gravi indizi di colpevolezza a suo carico. Tiero è accusato di aver sfruttato il proprio ruolo istituzionale per promuovere interessi privati di imprenditori nei settori alimentare, sanitario e gestione dei rifiuti, intervenendo direttamente su pratiche amministrative, ricevendo in cambio benefici concreti come assunzioni, pagamenti in denaro e, in un caso, la sottoscrizione di tessere per un partito politico, riporta Attuale.
Chi è Enrico Tiero, il consigliere di FdI arrestato
Enrico Tiero, nato nel 1967, ha alle spalle una lunga carriera politica che lo ha visto passare dalla Democrazia Cristiana a Forza Italia e infine a Fratelli d’Italia nel 2019. Ha ricoperto ruoli chiave, tra cui capo di Gabinetto dell’amministrazione provinciale di Latina e assessore comunale e vicesindaco di Latina. Attualmente, si è autosospeso dal partito della leader Giorgia Meloni.
Cosa emerge dall’indagine
Secondo la Procura, Tiero avrebbe utilizzato la propria influenza per avvantaggiare amici e aziende, intervenendo in concorsi, assunzioni e appalti. Le accuse comprendono la stabilizzazione della figlia in una clinica privata, assistenza nella carriera della moglie di un consigliere comunale in un concorso pubblico, la concessione di un appalto urgente per la raccolta rifiuti a una società che avrebbe ricambiato con assunzioni e 40 tessere di partito, e una presunta mazzetta da 6.000 euro ricevuta da una società di ristorazione collettiva, oltre ad altre assunzioni in imprese locali. L’inchiesta evidenzia un uso sistematico del ruolo istituzionale per favorire interessi privati. Nel medesimo filone d’inchiesta è stato coinvolto anche l’assessore regionale ai rifiuti Fabrizio Ghera, anch’esso esponente di Fratelli d’Italia.