Arrestato l’assassino di Geraldine, madre di due figli, perseguitata dal Perù all’Italia

17.07.2025 18:15
Arrestato l'assassino di Geraldine, madre di due figli, perseguitata dal Perù all'Italia

Violenza domestica e femminicidio a Macherio: la tragica storia di Guglielmina Sanchez Nunes

Macherio – Gli eventi drammatici che si stanno delineando in queste ore raccontano una triste storia di violenza domestica che attraversa i continenti e culmina in un brutale femminicidio. Guglielmina Sanchez Nunes, una peruviana di 34 anni, è stata uccisa mercoledì notte a Macherio, in provincia di Monza e Brianza. L’omicidio è avvenuto in una vecchia caserma abbandonata, dove l’ex compagno Alexander Vilcherrez Quilla, di 38 anni, l’ha strangolata dopo esserle stato accanto in Italia solo per sei mesi. La vittima aveva cercato di allontanarsi dalle violenze subite, ma l’uomo è ora accusato di omicidio aggravato e atti persecutori, riporta Attuale.

Le origini di questa tragedia affondano le radici nel Perù, dove la coppia aveva vissuto, avendo anche due figli ora adolescenti. Alexander manifestava comportamenti violenti, aggredendo regolarmente Guglielmina, costringendola a vivere in una condizione di paura costante. Con l’aiuto della madre, la donna ha trovato il coraggio di fuggire, dirigendosi verso Macherio, dove risiedevano i suoi zii, Andres Sanchez Nunes, che sono diventati la sua unica speranza di salvezza insieme ai figli.

Una volta giunta in Italia, Guglielmina ha tentato di ricostruire la propria vita lavorando come badante e nelle pulizie, mansioni che le permettevano di mantenere i suoi figli lontani dalle esperienze traumatiche passate. Tuttavia, la sua fuga si è rivelata insufficiente, poiché sei mesi fa Alexander l’ha raggiunta, deciso a riconquistarla. Malgrado le sue richieste, Guglielmina ha rifutato qualsiasi tentativo di riappacificazione, consapevole dell’inadeguatezza e della pericolosità dell’ex compagno.

Le minacce sono arrivate in fretta. Alexander ha iniziato a perseguitarla, generando un clima di tensione culminato tragicamente mercoledì sera. Secondo le indagini, quando Guglielmina è tornata a casa dal lavoro alle 20, come faceva ogni giorno, Alexander l’ha intercettata a poche centinaia di metri dall’abitazione, costringendola a seguirlo verso una caserma dismessa, dove l’ha strangolata.

A dare l’allerta sono stati i due figli di 14 e 17 anni, preoccupati per l’assenza della madre. Insieme a zia e nonna, hanno avviato le ricerche, che si sono concluse rapidamente con il ritrovamento del corpo di Guglielmina e con l’arresto di Alexander. Attualmente il soggetto si trova sotto interrogatorio delle autorità e i carabinieri stanno raccogliendo testimonianze e prove per chiarire l’accaduto.

Nonostante la dinamica del ritrovamento non sia ancora del tutto chiara, la situazione che emerge dalle indagini è tragicamente evidente: una donna che ha trovato il coraggio di fuggire dalle violenze domestiche, nel tentativo di ricostruire la propria vita in un paese straniero, è stata raggiunta e uccisa da qualcuno che non poteva accettare la sua libertà.

Questo episodio si aggiunge alla lunga lista di femminicidi registrati in Lombardia nell’ultimo anno. Si tratta di un crimine che rientra perfettamente nella definizione di femminicidio, dato che è avvenuto nell’ambito di una relazione familiare. La comunità di Macherio è profondamente colpita dalla tragedia che ha distrutto una vita e lasciato due adolescenti senza madre, vittime indirette di una violenza che li ha segnati ancor prima che si manifestasse in modo letale.

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