Diffuse nuove sostanze psicoattive in Italia, allerta su cocaina e oppioidi
La cocaina sta conoscendo una diffusione preoccupante in Italia, in particolare nella sua forma crack, caratterizzata da una composizione di cocaina cloridrato e bicarbonato di sodio. Questa sostanza, definita ‘cocaina dei poveri’, raggiunge il cervello in soli 7 secondi e ha un costo accessibile di 10 euro, rendendola facilmente reperibile. Oltre agli effetti stimolanti tipici della cocaina, provoca anche forti allucinazioni, spingendo gli utilizzatori a vivere esperienze psichiche devastanti. L’effetto stimolante originario degli anni ’80 sembra essere quasi del tutto scomparso, riporta Attuale.
Nel 2024, il sistema di allerta rapida per le droghe News-D ha registrato 79 nuove sostanze psicoattive (Nps) circolanti in Italia, le quali appartengono a diverse categorie, tra cui i catinoni sintetici (27%), i cannabinoidi sintetici (24%), le fenetilamine (8%) e gli oppioidi sintetici (8%).
Simona Pichini, direttrice del Centro nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità, ha messo in evidenza che i nuovi oppioidi sintetici costituiscono una minaccia significativa. “Dal 2024 è stato avviato il ‘Piano fentanyl‘ per mantenere alta l’attenzione su queste sostanze pericolose, inclusi gli analoghi del fentanyl, l’ossicodone e i nitazeni, che sono estremamente potenti e letali anche in dosi minime”, ha dichiarato Pichini.
L’aumento delle intossicazioni e dei decessi è legato principalmente ai cannabinoidi sintetici e semisintetici e ai catinoni sintetici. Pichini ha spiegato che la loro diffusione è facilitata da una scarsa dotazione di strumenti diagnostici in ospedali e unità di emergenza, oltre alla possibilità di acquisto online. I cannabinoidi sintetici sono spesso reperibili anche sotto forma di prodotti da svapo, come gli e-liquid, utilizzabili con sigarette elettroniche. Ciò comporta il rischio di commercializzare sostanze pericolose come se fossero alternative innocue.
Quali effetti hanno queste sostanze? “I cannabinoidi sintetici e semisintetici uniscono gli effetti tradizionali della cannabis a effetti psichedelici e allucinatori. I catinoni sintetici presentano effetti simili a quelli di cocaina o anfetamine, ma durano più a lungo”, ha spiegato Pichini. Nonostante l’errata percezione che i cannabinoidi sintetici siano meno tossici, il pericolo è reale. Prodotto di punta è l’esaidrocannabinolo (Hhc), spesso commercializzato come sostituto del Thc e che ha causato un numero significativo di intossicazioni, insieme all’Mdphp, con un elevato tasso di casi registrati in Lombardia.