Balneari e riforma del settore carburanti: cosa ha deciso il governo Meloni

05.09.2024
Balneari e riforma del settore carburanti: cosa ha deciso il governo Meloni
Balneari e riforma del settore carburanti: cosa ha deciso il governo Meloni

Al via la proroga per i balneari fino al 2027 e gli indennizzi a carico dei nuovi concessionari mentre per la riforma del settore carburanti “servono ulteriori approfondimenti”

Èdurato poco più di mezz’ora il Consiglio dei ministri che ha dato il via libera al dl Infrazioni, un decreto legge che contiene disposizioni urgenti per la soluzione di procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano, comprese le norme per i balneari. Poco prima dell’inizio del Cdm si era tenuto un vertice fra la presidente del Consiglio ,Giorgia Meloni, e i due vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini, per parlare proprio di concessioni balneari.

Rimandata invece l’approvazione della riforma del settore della distribuzione di carburanti e la ristrutturazione della rete in quanto “servono ulteriori approfondimenti”, fanno sapere fonti istituzionali. Vediamo insieme cosa è stato deciso nel Consiglio dei ministri di oggi, mercoledì 4 settembre 2024.

Cosa succede alle concessioni balneari

“L’approvazione del provvedimento di oggi permetterà all’Italia una significativa riduzione del numero di procedure di infrazione pendenti che consentirà di raggiungere il numero minimo storico di procedure pendenti e allinearsi alla media europea”, si legge nella nota diffusa dal governo al termine del Cdm. In particolare il decreto legge consentirà di agevolare la chiusura di 16 casi di infrazione e di un caso EU Pilot.

Via libera anche alla tanto attesa riforma delle concessioni balneari. “La collaborazione tra Roma e Bruxelles ha consentito di trovare un punto di equilibrio tra la necessità di aprire il mercato delle concessioni e l’opportunità di tutelare le legittime aspettative degli attuali concessionari, permettendo di concludere un’annosa e complessa questione di particolare rilievo per la nostra Nazione”.

Proroga fino al 2027

Il punto focale della riforma riguarda l’estensione della validità delle attuali concessioni fino a settembre 2027. Previsto l’obbligo di avviare le gare entro giugno 2027, con la durata delle nuove concessioni che andrà da un minimo di 5 a un massimo di 20 anni, “al fine di garantire al concessionario di ammortizzare gli investimenti effettuati, l’assunzione di lavoratori impiegati nella precedente concessione, che ricevevano da tale attività la prevalente fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare”.

Previsto anche un indennizzo per il concessionario uscente a carico del concessionario subentrante, pari al valore dei beni ammortizzabili e non ancora ammortizzati e all’equa remunerazione degli investimenti effettuati negli ultimi cinque anni. 

“Tra i criteri di valutazione delle offerte, sarà considerato anche l’essere stato titolare, nei cinque anni precedenti, di una concessione balneare quale prevalente fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare”.

Rimandato il ddl carburanti

Rimandata invece l’approvazione del disegno di legge di riforma della rete dei carburanti, dopo che i gestori hanno annunciato chiusure e mobilitazioni. L’esame del provvedimento è slittata a data da destinarsi in quanto “servono ulteriori approfondimenti”, fanno sapere fonti istituzionali.

“Il testo discusso in Cdm è un disastro e sembra costruito apposta contro gli operatori e i consumatori arrivando alla follia dell’eliminazione della differenza tra il prezzo del carburante servito e quello self che avrà effetti diretti e negativi sui bilanci degli italiani”, ha dichiarato Vinicio Peluffo, capogruppo Pd in Commissione Attività produttive di Montecitorio.

“Un favore alle lobby e un danno incalcolabile per gli automobilisti italiani”, denunciano i pentastellati parlando dell’ultima “genialata di Urso”.

“La riforma deve aumentare la concorrenza, non ridurla”, ha dichiarato il presidente dell’Unione nazionale consumatori, Massimiliano Dona, riservandosi di dare un giudizio sul ddl carburanti “non appena potremo leggere il testo, anche se diciamo subito che siamo favorevoli a riconvertire la rete distributiva e a razionalizzarla, a condizione che non siano introdotti sottobanco vincoli alle aperture attraverso un giro di vite delle autorizzazioni amministrative”.

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