Berlino mette nel mirino il movimento BDS: “Estremismo anticostituzionale legato all’estero”

23.05.2025 09:26
Berlino mette nel mirino il movimento BDS: "Estremismo anticostituzionale legato all'estero"
Berlino mette nel mirino il movimento BDS: "Estremismo anticostituzionale legato all'estero"

Il movimento BDS (Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni contro Israele) finisce ufficialmente sotto osservazione dei servizi segreti tedeschi. Per la prima volta, l’Ufficio per la protezione della Costituzione del Land di Berlino — la sezione locale dell’intelligence interna tedesca — lo inserisce nel proprio rapporto annuale tra le minacce più rilevanti alla tenuta democratica della Città-Stato. Una svolta politica e istituzionale che segna un’escalation senza precedenti nel trattamento del movimento in Germania.

Nel report pubblicato di recente, il BDS viene descritto come «un’iniziativa anticostituzionale comprovata», incasellato tra le attività di «estremismo legato all’estero». Il motivo? La linea ideologica, secondo i servizi, negherebbe il diritto all’esistenza di Israele e alimenterebbe un clima politico anti-israeliano nella capitale tedesca. “A Berlino, i sostenitori del BDS diffondono propaganda anti-israeliana, organizzano azioni ostili e rappresentano un pilastro degli eventi contro Israele”, si legge nel documento.

Già nella primavera del 2024 il BDS era stato formalmente etichettato come sospetto rispetto ai principi costituzionali. Il Bundestag, con una mozione bipartisan, aveva vietato ogni forma di finanziamento pubblico al movimento, ordinando anche il blocco o la limitazione dei conti correnti a esso riconducibili. Adesso, però, il passo è ulteriore: l’intelligence ottiene mano libera per monitorare attivisti, simpatizzanti e ambienti vicini, sia nei movimenti fisici che nelle attività online, fino alle comunicazioni private.

L’Unione dei Giuristi Democratici (VDJ) prende posizione netta contro la classificazione operata dal BfV (Bundesamt für Verfassungsschutz): «È una distorsione dei fatti. La nostra Costituzione non si pronuncia su questioni di politica estera, e definire il BDS anticostituzionale è un abuso politico del diritto». Secondo il VDJ, l’accusa di antisemitismo è infondata, poiché il movimento ribadisce la propria natura antirazzista e respinge ogni assimilazione tra Israele e l’identità ebraica.

Il BDS — sottolineano i sostenitori — mira esclusivamente a boicottare beni e servizi provenienti dai territori occupati dopo il 1967, comprese le Alture del Golan, illegalmente annesse secondo il diritto internazionale. Ma Berlino, oggi, sembra non fare più alcuna distinzione tra Israele e i suoi insediamenti extragiuridici. Un posizionamento politico che, al di là delle dichiarazioni ufficiali, allinea la Germania a Tel Aviv a prescindere da qualunque cornice europea.

Emblematico il recente voto tedesco contro una mozione dell’Unione Europea che proponeva di rivedere le relazioni commerciali e politiche con Israele alla luce delle violazioni nei territori palestinesi. Berlino si è trovata isolata, con Vienna in posizione più neutra e governi come ParigiMadrid e gran parte dell’Europa occidentale favorevoli a un cambio di rotta. La capitale tedesca si è così schierata, di fatto, con Roma e Budapest, in una linea che unisce CDUFidesz e Fratelli d’Italia.

Ma la faccenda non riguarda soltanto la destra. A firmare la prefazione del rapporto è Iris Spranger, ministra dell’Interno berlinese ed esponente della SPD(Partito Socialdemocratico). Il che segnala un consenso più ampio, trasversale, e soprattutto mirato anche a contenere le frange radicali della sinistra. Nella relazione si legge infatti: “Nel 2024, la scena estremista di sinistra a Berlino si è espressa principalmente attraverso attività anti-israeliane di gruppi dogmatici”. Una linea dura che taglia orizzontalmente tutto lo spettro politico.

Il BDS non è ancora ufficialmente vietato in Germania, ma l’ingresso nel radar dei servizi segreti apre un precedente inquietante. Sorveglianza digitale, indagini sui finanziamenti, controllo dei movimenti e delle opinioni: una macchina repressiva si mette in moto contro un movimento che, nel bene o nel male, rappresenta una forma di dissenso politico internazionale. La Germania, in nome della difesa di Israele, sembra disposta a sacrificare una parte di quella libertà d’espressione che la Costituzione tedesca, in teoria, dovrebbe tutelare.

La linea è tracciata. Da ora, chi critica Israele rischia di finire etichettato come nemico dello Stato. 

L’aspetto ancor più paradossale della vicenda è che a osteggiare chi chieda sanzioni contro lo Stato ebraico per i crimini di apartheid e genocidio sono le comunità ebraiche locali – con l’appoggio di politici e media che hanno un ritorno in voti e/o benefici di altro genere – che pretendono di etichettare come democratico lo Stato di Israele che continua a commettere ogni sorta di crimine a Gaza, a Gerusalemme est e in Cisgiordania… per non parlare dei centri di prigionia militari in cui vengono detenuti gli “ostaggi” palestinesi… dei veri e propri campi di tortura. In pratica uno Stato che nega il diritto alla Palestina e ai palestinesi di esistere!!!

Si può cercare di deformare la realtà all’infinito, ma non la si può cambiare.

Lo Stato ebraico è uno Stato canaglia e il movimento BDS richiede boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro di esso a seguito dei crimini finora perpetrati. In pratica richiede ciò che è giusto fare perché il diritto internazionale possa finalmente essere rispettato.

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