Bollette della luce: l’indagine Arera svela un possibile gonfiamento di 5 miliardi di euro

04.07.2025 20:25
Bollette della luce: l'indagine Arera svela un possibile gonfiamento di 5 miliardi di euro

I produttori di energia hanno negato le accuse, definendo l’intervento dell’Autorità «confuso e disordinato, suscettibile di generare incertezze e di essere strumentalizzato». Riporta Attuale.

Ci si chiede se i produttori di energia elettrica abbiano creato un cartello per aumentare le bollette degli italiani, dando origine a un acceso dibattito tra governo e opposizioni riguardante le politiche energetiche. La controversia è nata da un’indagine dell’Arera, pubblicata recentemente, secondo la quale le aziende del settore avrebbero messo in atto, tra il 2023 e il 2024, «azioni di trattenimento economico di capacità, con prezzi offerti superiori al prezzo di mercato». In sintesi, i produttori avrebbero trattenuto una parte dell’energia invece di venderla, nel tentativo di mantenere i prezzi elevati. Questo approccio ha, secondo alcune valutazioni, portato a un aumento delle bollette per famiglie e imprese italiane di oltre 5 miliardi di euro.

L’indagine dell’Arera e la richiesta di accesso agli atti del “Fatto”

L’indagine condotta dall’Arera coinvolge tre categorie di impianti: eolici, solari e a ciclo combinato con gas. Questo processo è stato avviato a causa di sospetti su comportamenti irregolari da parte di un’azienda, ma è poi stato ampliato ad altri attori del settore. Si pensa che i produttori di energia elettrica possano aver manipolato il mercato trattenendo strategicamente parte della capacità produttiva per mantenere artificialmente elevati i prezzi. I risultati dell’indagine, redatti dal presidente uscente Stefano Besseghini, sono stati anticipati dal Fatto Quotidiano. A metà giugno, il giornale diretto da Marco Travaglio aveva richiesto l’accesso agli atti per visionare i documenti, ma tale richiesta non ha avuto esito positivo. Poco dopo, l’indagine è stata pubblicata senza alcun annuncio ufficiale da parte dell’Arera.

La risposta di Elettricità Futura

Secondo l’Arera, si tratta attualmente di ipotesi preliminari. Per certificare possibili comportamenti illeciti e stabilire eventuali sanzioni sarà necessaria una serie di approfondimenti tecnici. Nel frattempo, i produttori di energia rispondono alle accuse, negando ogni ricostruzione di una presunta manipolazione di mercato. «L’Autorità conclude il proprio mandato con un intervento confuso e scomposto, avendo avuto anni e strumenti per agire in favore dei consumatori. L’unico risultato è stato di alimentare incertezze e prestarsi a manovre strumentali», si legge in una nota di Elettricità Futura, il ramo di Confindustria che rappresenta i produttori. Le aziende accusano l’Arera di mancanza di competenza e si riservano «il diritto di agire nelle sedi appropriate».

Opposizioni all’attacco: «Il governo chiarisca»

Nel mentre, la questione ha catturato l’attenzione della politica, con i tre principali partiti di opposizione – Pd, M5s e Avs – che hanno sollecitato un’informativa urgente al ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin. Secondo Angelo Bonelli, portavoce dei Verdi, ci sarebbero «indizi di una truffa nei confronti dello Stato, delle imprese e delle famiglie». Per Alberto Pandolfo, deputato del Pd, è necessario un chiarimento del governo riguardo le «presunte bollette gonfiate». Dalla maggioranza, invece, ci sono tentativi di abbassare il tono delle polemiche. Riccardo Zucconi di Fratelli d’Italia accusa le opposizioni di «un blackout cognitivo totale» e di voler «strumentalizzare» il report dell’Arera per fini politici. Più cauta è Forza Italia, che attraverso il deputato Luca Squeri, parla di una necessità di «un chiarimento che porti a elementi oggettivi certi».

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