La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha annunciato ieri un allargamento della maggioranza al suo partito, in concomitanza con l’Assemblea nazionale svoltasi il 14 dicembre, che ha coinciso con la chiusura della manifestazione di Fratelli d’Italia. Questo passaggio segna una svolta significativa, dato che Stefano Bonaccini, in precedenza uno dei principali avversari di Schlein durante le primarie e leader della corrente Energia Popolare, ha deciso di unirsi alla maggioranza, riporta Attuale.
L’uscita di Energia Popolare dalla minoranza lascia l’area “Crescere” – guidata da Lorenzo Guerini, Graziano Delrio, Simona Malpezzi, Pina Picierno, Filippo Sensi e Lia Quartapelle – come l’unica corrente ancora oppositrice all’interno del PD. Nonostante il cambio di schieramento di Bonaccini, il gruppo dei riformisti ha espresso soddisfazione, affermando: «Ora si torna a discutere».
Un freno alla discussione interna della minoranza
I riformisti sostengono che Bonaccini, definito «pienamente schleiniano» dal secondo giorno dopo il congresso, avrebbe rappresentato un «freno» per il confronto interno al gruppo riformista a causa della sua vicinanza alla segretaria. Lia Quartapelle ha dichiarato: «C’è una differenza di impostazione e di concezione di come si fa la minoranza nel partito. Stefano e alcune persone che lo hanno seguito ritengono che sia giusto sostenere la segretaria senza riserve; invece, un’altra parte sostiene che bisogna essere leali con chi ha vinto, ma accogliere anche altre idee e posizioni».
«Nessuno vuole sabotare la segretaria»
«Nessuno vuole sabotare la segretaria» ha continuato Quartapelle, aggiungendo che un partito dovrebbe poter consentire una sana democrazia interna insieme a una forza di proiezione esterna. Ha avvertito che «se si discute ci si indebolisce» sarebbe un errore, poiché il leader della minoranza dovrebbe rappresentare coloro che desiderano che il partito invii messaggi diversi.
«Atteggiamento consensuale nei confronti di Schlein»
I riformisti riconoscono di aver compreso fin da subito l’intenzione di Bonaccini di adottare un approccio «più consensuale» con Schlein e hanno cercato di capire se desiderasse gestire l’area riformista in modo costruttivo, non solo ideale.
«C’era bisogno di chiarezza»
Secondo il senatore Filippo Sensi, l’ingresso di Bonaccini nella maggioranza è stato formalizzato solo ieri, ma la decisione era già attesa da tempo. Ha dichiarato: «Credo che la necessità di Energia Popolare di entrare nella maggioranza sia figlia della nostra volontà di alzare la voce per portare finalmente idee apportatrici di valore all’interno del partito. Dopo troppo silenzio, c’era bisogno di maggiore chiarezza».
«Creeremo momento di confronto»
Con l’area Crescere ora a defendere una posizione di opposizione, vi è l’impegno di riprendere e sviluppare spazi di discussione. «Faremo quanto iniziato a Milano e Prato, creando occasioni di confronto su temi trascurati dalla proposta del governo e porteremo queste questioni in Parlamento e nelle sedi istituzionali».