Scandalo sulle foto rubate: maxi-inchiesta in corso a Firenze e Roma
Firenze, 3 settembre 2025 – Una maxi-inchiesta è stata avviata a Roma, accompagnata da un fascicolo a Firenze, dopo la denuncia per diffamazione presentata dalla sindaca Sara Funaro. La pagina Facebook dedicata agli scatti rubati ‘Mia moglie’ e il sito ‘Phica.eu’, che ha ospitato le foto di soubrette, politiche e ragazze comuni corredate di commenti, rischiano di confluire in un’unica grande indagine della procura della Capitale, riporta Attuale.
Le indagini si concentrano su reati ipotetici tra cui il revenge porn, riguardante le foto diffuse nel gruppo Facebook dove gli utenti condividevano immagini private senza l’autorizzazione delle persone coinvolte. Il forum gestito dal fiorentino Vittorio Vitiello (conosciuto come BossMiao su Telegram) potrebbe essere esaminato caso per caso, considerando anche le denunce che verranno presentate in un’informativa della polizia postale, ancora in attesa di essere consegnata al procuratore aggiunto Giuseppe Cascini.
Vitiello ha già fornito alla polizia postale toscana gli indirizzi IP di coloro che avrebbero caricato contenuti sulla piattaforma, ora svuotata, per identificare gli autori di commenti che hanno danneggiato l’immagine della sindaca Funaro. La chiusura della piattaforma è stata comunicata, e i contenuti sono attualmente in possesso dell’autorità giudiziaria.
C’è un crescente numero di segnalazioni a carico di Vitiello, che è già comparso davanti agli inquirenti, e si teme che ci possano essere ulteriori accuse. L’appena citato forum Phica.eu ha subito una forte critica e l’avvocata Bernardini De Pace ha già raccolto centinaia di segnalazioni per presunti abusi online, sostenendo che si tratti di “stupro di gruppo”.
Vitiello, che gestisce una modesta società di comunicazione e marketing, respinge le accuse formulate contro di lui e si difende pubblicamente, affermando la legalità delle sue azioni e provando a distinguere tra “lavoro” e “morale”. Negli scambi ottimizzati con una modella di OnlyFans, ha anche dichiarato di collaborare con la polizia postale da vent’anni. Tuttavia, in questi giorni risulta assente dal suo appartamento nel quartiere dello Statuto, segnalando un crescente clima di preoccupazione intorno alla sua figura.
Il caso di Phica.eu non è isolato e fa emergere una grave problematica di sicurezza e privacy legata alla diffusione di materiale sensibile online, sollevando domande sulle responsabilità delle piattaforme social e sulla protezione delle persone coinvolte in tali vicende.
Non ci posso credere, che schifo… E pensare che ci sono persone che ancora difendono la privacy online. È da anni che si parla di questi problemi e invece di migliorare, la situazione sembra peggiorare. Dobbiamo essere più attenti e proteggere le nostre informazioni, oramai non ci si può fidare di niente.