Caldo estremo: frutta danneggiata, scarsa produzione di latte e prezzi in aumento

02.07.2025 15:25
Caldo estremo: frutta danneggiata, scarsa produzione di latte e prezzi in aumento

Roma, 2 luglio 2026 – Il grande caldo sta compromettere la produzione agricola in Italia. Si registrano danni non solo alle coltivazioni, ma anche per quanto riguarda la manodopera, poiché le elevate temperature impongono delle limitazioni all’attività di raccolta nei campi. La questione più urgente è la penuria d’acqua, particolarmente nel Meridione, riporta Attuale.

Coldiretti lancia un forte allarme: con l’inizio di luglio, emergono i primi danni alle coltivazioni. In Toscana, l’afa ha causato la distruzione di centinaia di chili di meloni, mentre angurie, susine, pesche, pomodori e melanzane sono attualmente a rischio. In Umbria, i primi raccolti primaverili come girasole e mais sono già in difficoltà. La situazione in Piemonte è altrettanto preoccupante, con il caldo che ha anticipato di due settimane la maturazione di cereali, pomodori e uva. Nella provincia di Torino, molti produttori utilizzano teli ombreggianti per proteggere la frutta dall’eccessiva esposizione al sole.

La produzione di latte sta vivendo una crisi. La Lombardia, che è responsabile di quasi la metà della produzione nazionale, registra un calo del 10%, con punte che raggiungono il 15%. Questo equivale a circa 1,8 milioni di litri di latte in meno ogni giorno. Per fronteggiare gli effetti del caldo sugli animali, gli allevatori stanno installando ventilatori e sistemi di irrigazione nelle stalle, oltre a integrare l’alimentazione con sali minerali e potassio, il che ha determinato un aumento dei costi. Anche in Molise, la produzione di latte ha subito una riduzione del 30%.

Emergenza siccità al Sud

La vera emergenza è rappresentata dalla siccità. Gli invasi idrici registrano una carenza di oltre 164 milioni di metri cubi d’acqua rispetto alla loro capacità totale, rendendo difficile garantire l’irrigazione delle colture, avverte nuovamente Coldiretti. Nella Sardegna, in particolare nella zona della Nurra, la mancanza d’acqua sta creando gravi problemi, tanto che il consorzio locale ha interrotto l’irrigazione anche per l’erba medica. In Puglia, la produzione di uova, latte e miele sta subendo una contrazione, così come quella di foraggio, avena e orzo, sempre in seguito alle alte temperature. Nella Sicilia occidentale, la distribuzione dell’acqua è irregolare e anche qui gli allevamenti stanno segnalando una flessione nella produzione di latte. In particolare, nel Trapanese si teme la diffusione della peronospora, malattia che colpisce i vigneti, favorita dal caldo e dall’umidità.

I bacini del Nord tengono

Al Nord, al momento non si registrano situazioni critiche: grazie alle abbondanti precipitazioni dei mesi passati, le scorte idriche sono attualmente sufficienti. Secondo quanto riferito in una riunione dell’Associazione nazionale bonifiche e irrigazioni a Milano, il Lago di Garda è riempito circa al 90%, corrispondente a 117 centimetri sullo zero idrometrico, mentre il lago d’Iseo è attualmente al 74%, garantendo una fornitura d’acqua adeguata. Anche il Po, sebbene i livelli siano in calo, non presenta problemi significativi. Nei campi, ci sono secondi raccolti, soprattutto di mais, che necessitano di grandi quantità d’acqua. “Per ora, con 8 mila litri al secondo, metà della nostra capacità, riusciamo a garantire agli agricoltori l’acqua dal Po”, commenta Simone Minelli, presidente del Consorzio di Bonifica Terre dei Gonzaga. “Anche da noi la situazione è positiva”, afferma Aldo Bignotti, presidente del consorzio Garda Chiese, “anche se siamo stati avvisati di prepararci a una diminuzione del 7% della portata d’acqua dal canale Arnò che arriva dal Chiese e, quindi, dal lago di Idro, ma integreremo la carenza prelevando da pozzi”. “La costante disponibilità idrica del Garda”, afferma Filiberto Speziali, presidente del consorzio terre del Mincio, “ci permette di soddisfare le necessità degli agricoltori, ma è fondamentale non sprecare l’acqua”.

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